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Papa all'Angelus: «Gioia, stupore, gratitudine: così dev’essere la nostra fede»

La nascita di San Giovanni

La riflessione del Pontefice parte dalla natività di San Giovanni Battista, celebrata oggi. I suoi genitori anziani «avevano sognato e preparato quel giorno, ma ormai non l’aspettavano più – ricorda il Vescovo di Roma – si sentivano esclusi, umiliati, delusi». Poi, di fronte «all’annuncio della nascita di un figlio, Zaccaria era rimasto incredulo, perché le leggi naturali non lo consentivano», erano entrambi troppo vecchi: di conseguenza «il Signore lo rese muto per tutto il tempo della gestazione. Era un segnale».

Francesco sottolinea: Dio però «non dipende dalle nostre logiche e dalle nostre limitate capacità umane. Bisogna imparare a fidarsi e a tacere di fronte al mistero di Dio e a contemplare in umiltà e silenzio la sua opera, che si rivela nella storia e che tante volte supera la nostra immaginazione».

Un evento vissuto nella gioia

Ecco che quando «l’evento si compie, ora che Elisabetta e Zaccaria sperimentano che «nulla è impossibile a Dio», grande è la loro gioia». Il Papa evidenzia che «tutto l’avvenimento della nascita di Giovanni Battista è circondato da un gioioso senso di stupore, di sorpresa e di gratitudine: la gente è presa da un santo timore di Dio «e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose»». Il popolo fedele al Signore «intuisce che è accaduto qualcosa di grande, anche se umile e nascosto, e si domanda: «Che sarà mai questo bambino?»».

La nostra fede

Meditando sulla nascita del Battista, il Papa invita a chiederci allora se la nostra sia una «fede gioiosa» o «sempre uguale», «piana», se ci facciamo prendere da un «senso dello stupore» vedendo le opere del Signore o sentendo parlare «dell’evangelizzazione o della vita di un Santo» o, ancora, vedendo «tanta gente buona»: l’esortazione è cioè a domandarci se sentiamo «la grazia dentro o niente si muove» nel nostro cuore, non ascoltando «le consolazioni dello Spirito».

Per Francesco serve questo esame di coscienza: «Com’è la mia fede? È gioiosa? Ho il senso di gratitudine?».  

Il Papa esclama: «Gioia, senso di stupore, senso di gratitudine», così dev’essere la fede in Dio. 

La Beatificazione della Chiquitunga

Subito dopo la recita della preghiera mariana, in una Piazza San Pietro gremita da 20 mila fedeli, Francesco ricorda come ieri ad Asunción, in Paraguay, sia stata proclamata Beata Maria Felicia di Gesù Sacramentato, al secolo Maria Felicia Guggiari Echeverría, familiarmente chiamata la «Chiquitunga». Vissuta nella prima metà del ventesimo secolo, aderì «con entusiasmo» all’Azione Cattolica e si prese cura di anziani, malati e carcerati, consacrandosi al Signore. Morì a 34 anni, accettando «con serenità» la malattia.

Agenzie/red

24 Giugno 2018 | 14:23
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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