Migranti: card. Tagle, «in un mondo globale troviamo barriere e muri, ma Chiesa è sacramento di comunione»

«C’è una mancanza di accoglienza ai migranti forzati e ai profughi. In un mondo che vuole essere globale, troviamo anche barriere e muri. Però la Chiesa è chiamata a essere sacramento di comunione. Dobbiamo rispondere a un mondo che vede negli altri una minaccia, non un fratello o una sorella o un prossimo». Lo ha detto il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis, intervenuto oggi al convegno su «La Chiesa in un cambiamento d’epoca», nell’ambito del Meeting di Rimini. Dopo aver segnalato che «il mondo è diventato un piccolo villaggio globale, i popoli e le nazioni si contaminano l’un l’altro in modo rapido», il porporato ha riconosciuto che «il cambiamento arriva con una modalità così veloce che noi siamo incapaci di rispondervi come individui e come comunità».

Il card. Tagle ha presentato tre immagini per descrivere una Chiesa accogliente: la porta di una casa (»la Chiesa rinnovata è una porta»), sedere a tavola e la costruzione di una nuova vita. «La Chiesa vive tramite la tradizione il Vangelo, che è eterno perché Cristo è eterno, ma Cristo è il sorgente della novità. Il Vangelo non è un museo del passato ma la vita che sostiene la Chiesa in ogni momento storico, in ogni luogo e cultura – ha affermato il cardinale -. Stare fermi su forme sociologiche del passato potrebbe essere una scelta che indebolisce».

Quindi, l’invito a «lasciare coraggiosamente da parte idee e progetti che spesso confondiamo con il Vangelo» per diventare «aperti alle sorprese, alla poesia e alle storie che Dio ha in serbo per la Chiesa», ha aggiunto il card. Tagle citando Evangelii Gaudium.

Agenzie

20 Agosto 2018 | 17:15
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