Edith Stein.
Ticino e Grigionitaliano

Madre Cànopi ed Edith Stein: in scena la passione di due donne

di Silvia Guggiari

Domenica 3 marzo la Cattedrale a Lugano ha ospitato il primo appuntamento con i Vesperali: ad aprire la rassegna spirituale è stato lo spettacolo «Passione di Edith Stein nei pensieri di Madre Anna Maria Cànopi» della regia di Claudio Laiso. Un monologo interpretato dall’attrice Elda Olivieri e accompagnato dalle musiche contemporanee di Zeno Gabaglio e del trio Niton. Prima dello spettacolo ne abbiamo parlato con il regista: «Sarà un evento profondamente spirituale», spiega il regista Claudio Laiso, nato dal desiderio di interpretare i diari di Edith Stein, giovane di origine ebrea, atea convinta, che vive una profonda conversione al cattolicesimo prima di essere deportata e uccisa nel capo di concentramento di Auschwitz il 9 agosto 1942, e la «Lettera ad Edith Stein» che madre Anna Maria Cànopi (1931-2019), fondatrice e prima badessa dell’abbazia benedettina Mater Ecclesiae nell’isola San Giulio sul lago d’Orta, scrisse nella sua cella il 9 agosto del 2000, ma che venne pubblicata nel 2014 (ed. San Paolo).

I diari di Edith Stein

Seguendo i consigli di un sacerdote, Edith decide di raccontare la sua vita in un diario, dalla sua nascita, la conversione, fino agli ultimi istanti prima che venisse arrestata e deportata: all’interno di queste pagine trapela l’essenza di questa donna che è – come spiega Claudio Laiso – «una profondissima ricercatrice dell’animo umano. Dovendo scegliere solo alcune parti dei suoi scritti, per lo spettacolo ho privilegiato dei punti fondamentali nei quali viene raccontata la sua conversione: uno di questi punti è «il riposo in Dio», dove la giovane confida di aver scoperto che esiste «uno stato di riposo in Dio di totale rilassamento, in cui si rimette ogni evento futuro alla volontà divina e ci si abbandona al destino… Nello stato di riposo in Dio ci si riempie piano piano di una nuova vita e ci si sente spinti»».

La lettera di Madre Cànopi

Durante una veglia notturna nell’agosto del 2000, madre Anna Maria Cànopi vive una profonda sintonia spirituale con Edith Stein, donna alla quale «la Madre» si appassiona attraverso i suoi scritti. Nelle pagine della lettera, «Madre Anna Maria – spiega Laiso – è condotta a soffermarsi sul dramma del popolo ebraico, ma non si ferma sulle soglie dell’orrore. Guidata da Edith, colloca tutto, anche i campi di concentramento e le camere a gas, nella luce di Cristo crocifisso».

Lo spettacolo

Dall’approfondimento dei due testi ha avuto origine lo spettacolo che ha messo in scena «un dialogo immaginario che nasce nel silenzio e nella veglia notturna, da una sintonia spirituale, rendendo veramente sorelle le due donne». Il testo è un incrocio fra i diari di Edith Stein e la lettera di madre Cànopi. Nella sua cella la religiosa del convento dell’Isola di San Giulio rilegge le sue pagine legandole a quelle della Stein. Il risultato è quello di un testo di grande profondità nel quale vengono sviluppati alcuni temi particolarmente spirituali ed attuali, adatti al tempo di Quaresima, quali «il silenzio di Dio, la ricerca della verità, la croce».

Entrata libera. È gradita la prenotazione: teatrodellaparola@bluewin.ch, tel. 079 846 09 20.

Il calendario

Ecco il calendario dei Vesperali organizzati dall’Associazione Amici della Musica in Cattedrale. Domenica 3 marzo alle ore 18, Claudio Laiso presenterà «Passione e morte di Edith Stein». Domenica 17 marzo, alle ore 17, esibizione del grande organista Olivier Latry; testimonianza dell’imprenditore ticinese Riccardo Braglia. Domenica 25 marzo, alle ore 17, verranno messe in scena le meditazioni sulla Passione di Cristo dello scrittore portoghese José Samarago, scelte ed elaborate dal giornalista e scrittore Sandro Cappelletto.

Edith Stein.
3 Marzo 2024 | 07:20
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