Ticino e Grigionitaliano

Lugano: Festa alla Facoltà di teologia per i 75 anni del prof. Arturo Cattaneo

Una festa, un momento per ricordare ma anche per guardare avanti, a quanto ancora il diritto canonico può dare alla società, anche quella ticinese. Si è svolta così l’11 marzo scorso, la consegna al prof. Arturo Cattaneo, professore di diritto canonico alla Facoltà di teologia di Lugano, del volume «Veritas et Jus in Ecclesia«, curato dalle prof.sse Gabriela Eisenring, Letizia Bianchi e dai prof. Andrea Stabellini e Benedict Ejeh, in occasione dei suoi 75 anni.  Un atto accademico vissuto anche alla presenza di mons. Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito della Diocesi di Lugano e di mons. Joseph Bonnemain, vescovo di Coira, sulla scia e nel ricordo, a sua volta, del magistero del vescovo di Lugano e fondatore della Facoltà di teologia di Lugano mons. Eugenio Corecco, come ricordato dal Rettore della Facoltà, il prof. René Roux. Ma anche nella consapevolezza di un impegno – quello del prof. Cattaneo – che ha a sua volta contribuito a rendere la comunità accademica, con i suoi studi, più «giusta», più «vera», più vicina alla sua vocazione: vivere, dare espressione alla «verità nella carità», così come sottolineato dal Prorettore vicario dell’USI Lorenzo Cantoni.

Tante le voci testimoni di questo impegno, connotato – per don Claudio Mottini, intervenuto a nome di mons. de Raemy – da «entusiasmo» e «sensus ecclesiae«, che lo ha portato, nel tempo, a dare un contributo fondamentale anche alla creazione, a Venezia, della Facoltà di Diritto canonico «San Pio X»: «Generosità, ecco la qualifica di Don Arturo durante il suo decennio e oltre di impegno a Venezia. E un modo di vivere l’insegnamento come una vocazione, prima che una professione. Gli siamo grati per la sua presenza amica, allegra, edificante», ha a questo proposito sottolineato il Preside Benedict Ejeh. A cui, secondo Eduardo Baura, della Pontificia università della Santa Croce, si è unito nel tempo «l’interesse per le questioni di fondo, le basi del diritto canonico, in uno sforzo di sintesi notevole, teso costantemente a unire teologia e canonistica».

Per Chiara Minelli, invece, presidente della Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo, gli studi del prof. Cattaneo hanno il merito di aver approfondito a lungo «l’intima connessione tra istituzione e carisma e la dinamicità del loro rapporto, anzitutto formulata, nel saggio divenuto di fondamentale importanza, «Questioni fondamentali della canonistica nel pensiero di Klaus Mörsdorf»».


Quindi i saluti delle autorità politiche, di Tiziano Galeazzi, per cui il prof. Cattaneo ha rappresentato anzitutto una figura «di grande spessore umano, nel contesto di una facoltà dalla componente umana, culturale e sociale fondamentale anche per la città di Lugano» e svolgendo sempre il suo insegnamento «nell’interesse del bene della comunità».

«È un percorso accademico, quello del prof. Cattaneo, che fa onore a tutto il nostro Cantone», ha quindi ricordato Raffaele De Rosa, «portato avanti da Roma a Pamplona, da Lugano a Venezia con grande competenza». «Come sa bene, essendo stato, prima del sacerdozio, architetto, l’opera non è soltanto l’oggetto, ma anche quello che la circonda, i vuoti e gli spazi. Così nel suo percorso non si è mai distanziato dagli spazi di vita delle persone. Un architetto pensa, progetta e cura tutte le fasi della realizzazione. Nel contempo coordina i lavori dei tecnici e si impegna affinché tutto funzioni al meglio anche al termine dei lavori. Tali competenze le ritroviamo nella sua vicinanza ai giovani, nel suo sforzo, anche come sacerdote, di sostenerli nel percorso formativo. Una vicinanza davvero preziosa in un periodo storico tanto incerto e un punto di riferimento certo come il nucleo essenziale della sua esistenza: Dio. Perché prima di tutto don Arturo è un uomo di Dio».

Infine, la laudatio del professor Juan Ignacio Arrieta, già Presidente dell’Associazione internazionale dei Canonisti e attualmente Segretario del Dicastero Pontificio per i testi legislativi, nella quale, assieme a tanti episodi personali, ne è stata ripercorsa la carriera. Ordinato sacerdote nel 1979, l’indagine sul diritto canonico fiorisce a Navarra, negli anni di più acceso dibattito sulla natura del diritto canonico. Nel 1981 ottiene il Dottorato di ricerca, proseguendo con l’attività pastorale a Zurigo ma mantenendo al contempo, fino al 1992, i propri impegni anche a Pamplona. Quindi, nello stesso anno, è chiamato a Lugano da mons. Eugenio Corecco per dare avvio all’avventura del nuovo istituto teologico. Nel 1997 inizia l’insegnamento a Roma presso la PUSC, per poi seguire da vicino la creazione della Facoltà veneziana «San Pio X». Nel 2010 inizia quindi il suo secondo periodo «ticinese», non meno fiorente e ricco di pubblicazioni, nonché di incarichi assunti in Diocesi.

«Vi sono grato – ha quindi sottolineato il prof. Cattaneo prendendo la parola –  per questa vostra calorosa presenza qui oggi. Il volume che mi viene consegnato è particolarmente significato: «Fides et Jus». La congiunzione, «et», è particolarmente importante. Significa trovare la complementarietà tra i diversi elementi, come succede in altri binomi quali Dio e il mondo, Cristo e la Chiesa. Gesù vero Dio e vero uomo, anima e corpo, grazia e libertà. Così anche nella canonistica: teologia e diritto, sebbene la priorità vada riconosciuta alla teologia e questo porti a concepire la canonistica come disciplina teologica.

Perché la fede rende la giustizia ancora più seria e impegnativa. Grazie davvero!».

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Laura Quadri

24 Marzo 2023 | 12:56
Tempo di lettura: ca. 3 min.
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