L'incontro gioioso del Papa con i giovani del Mozambico

La grande protagonista dell’Incontro interreligioso con i giovani del Mozambico è la gioia, che dalle danze e dai canti dei ragazzi si rispecchia anche nelle parole del Papa: «vedervi cantare, sorridere, ballare, in mezzo a tutte le difficoltà che attraversate», dice, «è il miglior segno che siete la gioia di questa terra». «Voi siete importanti», siete il presente, esclama in un intervento interrotto più volte dagli applausi delle migliaia di giovani che gli offrono in dono un Mbira, strumento musicale tipico dell’Africa sub sahariana. Lo stadio polifunzionale di Maputo si è difatti trasformato in un mosaico di colori, musiche e danze, coreografie realizzate, prima del discorso del Papa, da giovani del consiglio cristiano, musulmani, indù, cattolici, del Corem, il Consiglio delle Religioni del Mozambico.

E’ la gioia per un abbraccio con il Successore di Pietro, in questo primo giorno del suo viaggio apostolico, che si rinnova dopo 31 anni: San Giovanni Paolo II vi si recò nel 1988. Volti nuovi in un Paese cambiato, che se da una parte dalla fine del ›900 a oggi ha fatto passi avanti sul cammino della pace, pur con ricadute, ed è fortemente cresciuto dal punto di vista economico, dall’altra soffre delle ferite delle disuguaglianze sociali e della povertà. Non a caso l’interrogativo che un giovane mozambicano, in rappresentanza della società civile, nel suo saluto pone al Papa è come, in una terra così fertile e ricca di risorse minerarie, i giovani possano scrivere una nuova pagina nella storia, con migliori condizioni di vita per i tanti che vivono in stato di assoluta povertà, dove ognuno abbia diritto a cibo, salute, educazione. La grande domanda, filo-rosso dell’Incontro, è proprio come i giovani possano realizzare questo sogno.

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5 Settembre 2019 | 13:26
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giovani (724), mozambico (12), PapaFrancesco (1459)
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