Il campo Estivo dell'Azione Cattolica
Ticino e Grigionitaliano

L'estate del gruppo Giovani di Azione Cattolica

Un’uscita di fine estate, in collaborazione con i Grest

Una piccola vacanza a fine estate per ricaricare le batterie prima dell’inizio della scuola: è una novità nata dalla collaborazione di vari Grest e Azione Cattolica. La prima edizione, che si è svolta tra il 17 e il 20 agosto si è rivelata un successo.

Ce la racconta Mathias Torsani, animatore: «Tre giorni a Cesenatico all’insegna del divertimento, due giornate al parco Mirabilandia alternati a piacevoli ore sulla spiaggia per rilassarsi e farsi il bagno, insomma la ricetta perfetta per tre giorni di vacanza pre-scuola. Oltre alle varie attività svolte durante il giorno, non sono mancati i momenti dedicati alla spiritualità e, alle volte, al canto, nella mattinata prima del ritorno i ragazzi e gli animatori hanno assisto alla messa celebrata da don Rolando Leo, assistente del gruppo Giovani dell’Azione Cattolica Ticinese. L’idea di questa vacanza è senz’altro da riproporre per il futuro, auspicando una grande partecipazione come è stato per questa prima edizione.»

Il campo estivo di inizio luglio di Azione Cattolica

L’uscita di fine estate dei Grest e Azione Cattolica, è stata preceduta in luglio dal campo estivo di Azione Cattolica a Camperio dal 1° all’8 luglio. «Ho seguito ragazzi ed animatori durante questa settimana, celebrando, ascoltando e camminando con loro. Trovo che ci siano le premesse per tentare di continuare, affinché pure i ragazzi si mettano all’ascolto della nostra proposta, proprio anche per far conoscere meglio Gesù ed il suo messaggio di gioia. Spesso ho ripetuto la mattina in cappella, facendoli cantare a squarciagola, che un mondo nuovo è possibile, che l’Amore lo farà, e i giovani possono essere dei «Segni nuovi» di questa casa dove abitare, parafrasando il testo di un bel canto proposto. Gesù può aiutarci a cambiare!», racconta l’assistente don Rolando Leo.

«Per i giovani di Azione Cattolica l’estate è iniziata a suon di canti, giochi, preghiere e risate. Abbiamo passato una magnifica settimana alla Casa La Montanina», racconta la responsabile Nico Norton. «Con una trentina di ragazzi e una quindicina di animatori abbiamo approfittato della bellezza della natura che circonda Camperio, ormai casa nostra da molti anni. Passeggiate, cacce al tesoro e giochi di squadra hanno unito un fantastico gruppo di giovani che assieme hanno scoperto la bellezza dello stare insieme ed essere accompagnati dal Signore. Come direbbero (o meglio, canterebbero) i ragazzi, abbiamo vissuto «come bambini gioiosi. A questi ragazzi vogliamo dire «cantate la vita! Cantate la gioia!», questo cammino è appena iniziato e non vediamo l’ora di rivedervi alle prossime attività, per continuare a divertirci e crescere insieme.»

«È stato un campo davvero divertente, gli animatori sono stati molto gentili e simpatici. Si fanno nuove amicizie e le attività sono organizzate molto bene. L’anno prossimo ci tornerò di sicuro», dice uno dei partecipanti, Charlie, 13 anni.

Mathias Torsani racconta l’esperienza di fare l’animatore. «L’animatore è, secondo me, come lo scheletro del campo, è ciò che permette al campo di stare in piedi, tuttavia bisogna sempre ricordare che lo scheletro è composto da molte ossa, così è anche il gruppo animatori, appunto un gruppo, e qui salta fuori l’ultimo aspetto fondamentale per essere un buon animatore, il gioco di squadra, bisogna fidarsi degli altri e lavorare insieme se si vuole andare avanti. Essere un animatore al campo estivo è una sfida, a volte più semplice, a volte più difficile. Un animatore arriva a sera stanco/a dopo la giornata, sia perché si è divertito a svolgere le attività in compagnia dei ragazzi, sia perché è stato sempre attento per far sì che tutto andasse per il verso giusto. Ma nessuno dice che essere animatore, guardare i ragazzi e controllare che tutto vada bene sia per forza stressante, Einstein diceva ” trova un lavoro che ami e non lavorerai un giorno della tua vita» e io credo che questa frase descriva perfettamente il lavoro dell’animatore, se fai il nostro lavoro e ami farlo lo stress ti scivola addosso, superato dalla soddisfazione e dalla contentezza di aver passato una giornata all’insegna del divertimento in compagnia di tante belle persone, aver mangiato con loro, giocato con loro, riso con loro. Essere animatore al campo estivo AC significa creare ricordi, ricordi gioiosi e giocosi, ricordi piacevoli che torneranno alla mente anche a distanza di anni. Anche per questo credo che ci sia qualcosa di magico al campo, come se tutti quei ricordi di risate e giochi riempissero al casa, la mensa, il giardino, l’aria che respiriamo. Per concludere, essere animatore all’AC significa sentirsi parte di qualcosa di grande, di bello, significa stare insieme, significa condividere, significa essere felici.»

Il campo Estivo dell'Azione Cattolica | © ACT
4 Settembre 2023 | 14:51
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