La prima elementare della Caravella alle prese con la scrittura del corsivo durante la lezione di italiano
Ticino e Grigionitaliano

Le scuole santa Maria di Bellinzona compiono trent'anni

«La cosa più bella della vita è imparare, cioè affermare l’amore al vero, e insegnare, cioè affermare l’amore all’uomo». (L. Giussani)

Per iniziativa di un gruppo di genitori e insegnanti, 30 anni fa si costituiva a Bellinzona l’Associazione Santa Maria. Il desiderio era quello di creare un soggetto educativo nuovo, allineato ai programmi scolastici cantonali, ma portatore di un modo diverso di fare scuola, fondato sulla consapevolezza che la realtà è positiva e ogni allievo è prezioso e unico. Grazie all’ospitalità delle suore della Santa Croce di Menzingen, che chiudevano la centenaria avventura dell’Istituto Santa Maria, nel 1992 è nata la scuola media La Traccia, cui si è aggiunta, qualche anno dopo, la scuola elementare La Caravella.

«Queste scuole – afferma Pietro Croce, presidente dell’Associazione Santa Maria – esistono perché sono volute continuamente, grazie alla scelta, libera e mai scontata, di molte persone. Anzitutto dei docenti e dei collaboratori che decidono di lavorare nelle nostre scuole e non altrove per l’esperienza umana e professionale che possono fare; dei genitori che vogliono poter contare su una stretta alleanza tra scuola e famiglia e che investono nell’educazione dei loro figli, pagando una retta a costo talvolta anche di sacrifici, certi di offrire loro, in questo modo, un luogo di crescita positivo; dei molti amici, volontari e benefattori che credono valga la pena spendersi per sostenere una scuola che educhi i giovani a guardare alla realtà come a un dono degno di essere vissuto, capito, studiato, indagato, ogni giorno».

«L’insegnante – rammenta Marco Squicciarini, direttore delle Scuole Santa Maria – ha ogni giorno una grande occasione: riscoprire nelle pieghe della propria umanità la verità e la consistenza della propria persona, per affacciarsi alla relazione educativa in modo persuasivo e affascinante». La vita scolastica offre numerose occasioni per avvicinarsi ad un allievo per sostenerlo nelle sue fatiche. La tentazione spesso è quella di arrendersi ai limiti. «Invece – prosegue Marco – accade puntualmente che una strada si apra, che si intravveda la possibilità di scoprire insieme la via che può portare alla meta ultima: la soddisfazione di imparare e la gioia di crescere. Perché nella scuola il compito è questo: educare insegnando. Non solo educare e nemmeno solo insegnare. I due poli sono legati, pena una perdita di umanità o la riduzione dell’esperienza a mero scambio di informazioni. Siamo grati a queste scuole, che hanno permesso lo spettacolo di questa consapevolezza e di questa crescita. E ci auguriamo che questo cammino, se Dio lo vorrà, possa proseguire per toccare e muovere altri nella scoperta del bene più prezioso che possiamo guadagnare e consegnare alla storia: l’educazione».

Le scuole Santa Maria di Bellinzona segneranno questo trentennale in un momento di inizio anno scolastico martedì 13 settembre con la presenza del vescovo, mons. Valerio Lazzeri.

La prima elementare della Caravella alle prese con la scrittura del corsivo durante la lezione di italiano | © Scuole Santa Maria
8 Settembre 2022 | 06:02
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