L'arcivescovo di Malta incontra i richiedenti asilo

La necessità di accogliere le persone con «insolita gentilezza» è ancora viva oggi: lo ha detto l’arcivescovo di Malta, monsignor Charles Scicluna, incontrando, il 21 gennaio scorso, 52 richiedenti asilo che risiedono presso il «Laboratorio della pace» dell’isola. La «insolita gentilezza» citata dal presule fa riferimento al versetto «Ci trattarono con gentilezza» (Atti 28,2), scelto come tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in corso fino al 25 gennaio. A redigere il testo del tradizionale sussidio di approfondimento sono state proprio le Chiese cristiane di Malta e Gozo, anche per commemorare la Festa del Naufragio di San Paolo, che sull’isola si celebra il 10 febbraio.

Mons. Scicluna cita l’episodio del naufragio di san Paolo a Malta

«Sentitevi benvenuti», ha detto monsignor Scicluna ai richiedenti asilo, che provengono in gran parte da Paesi africani come Mali, Etiopia, Eritrea, Costa d’Avorio, Sudan e Camerun, mentre altri arrivano da Bangladesh, Pakistan e Iran. Quindi, citando l’episodio del naufragio di San Paolo narrato negli Atti degli Apostoli, ha aggiunto: «La Bibbia non ci dice quello che Paolo ha detto. Ci dice cosa hanno fatto i maltesi: videro persone che avevano paura, che avevano freddo, che erano bagnate e accesero un fuoco. Li accolsero», con «insolita gentilezza». «Di questo siamo molto orgogliosi – ha ribadito l’arcivescovo di Malta – Ma dobbiamo continuare a farlo anche oggi, come lo abbiamo fatto migliaia di anni fa». Di qui, il messaggio «di speranza» rivolto dal presule ai richiedenti asilo: «Dovete sentirvi parte della nostra famiglia perché siete i benvenuti». Infine, monsignor Scicluna ha invitato tutti alla preghiera.

Vatican News/red

23 Gennaio 2020 | 15:31
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