Ticino e Grigionitaliano

«La crisi matrimoniale capita, dipende poi cosa ne fai»

di Silvia Guggiari

Questa mattina al Collegio Pio XII a Lucino, mons. Alain de Raemy incontrerà gli animatori della Pastorale familiare che nella diocesi accompagnano le famiglie fin dalla loro formazione. Tra i loro incarichi vi è infatti anche quello di accompagnare i fidanzati verso il matrimonio cristiano. Un ruolo importante, ancor di più in questo momento storico che vede il numero di matrimoni abbassarsi drasticamente. Parteciperà alla mattinata padre Marcelo Da Silva Sampaio, responsabile nel vicariato del Luganese del corso primaverile di preparazione al matrimonio, che ci confida che le coppie che decidono oggi di sposarsi «cercano la felicità all’interno della vita coniugale e intuiscono che gli insegnamenti di Gesù possono portare in questa direzione». Il «per sempre» però fa paura e i matrimoni sono sempre meno, ma perché? «I giovani oggi hanno paura delle scelte definitive, di non essere liberi di fare quello che vogliono, di vincolare la propria esistenza a un’altra persona. Desiderano essere fluidi, ma per vivere la vita matrimoniale bisogna anche saper rinunciare a qualcosa». La società inoltre non promuove il progetto del matrimonio cristiano che sembra ormai agli occhi di tutti una tradizione antica, «ma invece può essere l’opportunità di creare insieme a un’altra persona qualcosa di unico e di grande» afferma padre Marcelo.

Meno matrimoni ma c’è più convinzione

Lorenza e Mattia Rusconi con i loro figli Giulio e Irene.

Lorenza e Mattia Rusconi di Sementina sono sposati da 12 anni e sono genitori di due bambini di 8 e 4 anni. Da sempre attivi in diocesi, prima nella Pastorale Giovanile e poi nella Pastorale Familiare, sono oggi coinvolti nei corsi in preparazione al matrimonio nella parrocchia al Sacro Cuore di Bellinzona con il cappuccino padre Paolo. Ci raccontano di come sia cambiato l’approccio delle coppie a questi corsi: «Dodici anni fa, quando abbiamo seguito noi il corso, la maggior parte delle coppie sembrava essere lì per obbligo, disinteressata a quello che veniva proposto; oggi invece sempre più incontriamo coppie che desiderano lavorare sulla loro relazione, comprendere il progetto che stanno realizzando, approfondire la fede, il rapporto con Dio e il significato del matrimonio cristiano. Oggi si sposa molta meno gente, e questo è un dato di fatto, ma chi decide di farlo è molto più consapevole del valore di questa scelta» ci dicono Lorenza e Mattia. Ma quali tematiche sviluppate in questi incontri di preparazione? «Uno dei temi che viene approfondito e discusso è quello dell’indissolubilità, unito a quello della fedeltà: è importante capire che il matrimonio non è una gabbia o un’imposizione, ma è una scelta libera che va valorizzata ogni giorno. Umanamente, senza l’aiuto di Dio, è difficile restare fedeli a questa scelta. Una crisi può succedere a tutti, è quello che poi ne fai della crisi che fa la differenza: è fondamentale trasmettere alle coppie l’idea che il percorso non è mai scontato, perché nella vita possono succedere tantissime cose, l’importante è che si affrontino in modo da trarre sempre del bene per sé, per l’altro e per la coppia». Un percorso utile dunque, non solo per le coppie in procinto di sposarsi ma anche per Lorenza e Mattia: «Continuiamo a partecipare a corsi dedicati alle coppie proprio per rimanere in questa scelta con un’ottica cristiana, per ripeterci alcune cose che possono essere banali ma mai scontate, per fermarci su alcuni aspetti della coppia che altrimenti scivolerebbero via nella quotidianità».

L’occasione per riscoprire la fede

Anche Nicola e Silvia Casappa di Breganzona sono sposati dal 2012; in questi 12 anni sono arrivati cinque figli e loro continuano a seguire i corsi in preparazione al matrimonio con la Pastorale Familiare della diocesi. Nicola si ricorda bene quando è iniziato questo impegno: «Undici anni fa, eravamo in attesa del secondo figlio, quando il sacerdote ci chiese di fare una testimonianza ai fidanzati. In quella occasione ci siamo accorti che le coppie presenti provenivano da storie molto diverse e che ognuna aveva un’idea della Chiesa e di Gesù molto vaga. Da quell’incontro abbiamo capito che quella del percorso fidanzati poteva essere una bella opportunità per i cattolici per avvicinarsi ad alcune persone che anche inconsapevolmente avevano deciso di percorrere la strada del matrimonio cristiano». E oggi chi incontrate in questi percorsi? «Tra le coppie che arrivano troviamo sempre meno giovani, non ci sono più fidanzati ma coppie di fatto spesso con figli. Non so sempre dirmi perché decidano di sposarsi in Chiesa: secondo me è lo Spirito Santo che soffia dove vuole e quando vuole. Sicuramente vedono un qualcosa che aggiunge valore alla convivenza piuttosto che al matrimonio in comune».

Per quanto riguarda i corsi, che si tengono il venerdì sera, vengono organizzati nei vari Vicariati della diocesi con un sacerdote e un gruppo di coppie responsabili, come ci spiega padre Marcelo. «A partire dal libretto di riferimento unico in tutta la diocesi, ogni gruppo sviluppa le tematiche per gli incontri del corso a seconda del pubblico che ha davanti. Il messaggio che la Pastorale Familiare vuole trasmettere è che è necessario coinvolgere Dio nella storia dell’amore umano della coppia». Gli interessati sono invitati ad annunciarsi almeno sei mesi prima del matrimonio al proprio parroco.

Per maggiori informazioni scrivere a luganese@pastoralefamiliare.ch

27 Gennaio 2024 | 10:08
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