Ticino e Grigionitaliano

Giovani coppie verso il matrimonio. In diocesi ripartiti i percorsi

di Silvia Guggiari

Con l’inizio del nuovo anno sono ripartiti nei diversi vicariati i percorsi in preparazione al matrimonio cristiano. Che il matrimonio tradizionale sia in crisi non è una novità, i numeri delle coppie che partecipano a questi incontri e che quindi decidono di sposarsi in chiesa è da anni in diminuzione. Sicuramente una scelta coerente, come ci dice Fabia Ferrari che da ben 36 anni tiene con il marito Giorgio i percorsi per i fidanzati nel vicariato del Mendrisiotto: «Le nostre chiese sono vuote, la gente non frequenta e non chiede il matrimonio; e questa mi sembra una scelta molto coerente soprattutto dopo che per anni abbiamo lottato affinché le coppie non scegliessero il matrimonio in chiesa per il folklore che lo circonda ma per una convinzione e per il valore che esso racchiude». Negli anni è cambiata tanto anche la percezione del percorso fidanzati e «se una volta le coppie si sentivano obbligate a fare il corso, adesso hanno voglia, ci chiedono quando inizia come se fosse una tappa fondamentale del loro cammino».

Come si sviluppa il percorso?

In diocesi il percorso viene fatto secondo modalità diverse. Nel mendrisiotto, si sviluppa in sette incontri serali in piccoli gruppi. Il prossimo gruppo che partirà fra poco è formato da 8 coppie e una coppia animatrice insieme a un sacerdote che non è presente per la durata intera dell’incontro così da permettere alle coppie di condividere più liberamente il proprio vissuto. Spesso si viene a creare un bellissimo clima di amicizia che va al di là del percorso stesso. Lavoriamo in équipe ed è bello ritrovarsi tra di noi coppie e parlare dei temi che poi andremo a proporre ai fidanzati.

Vi capita di dare consigli o suggerimenti alle coppie?

Consigli pratici non ne diamo per scelta, ci limitiamo a proporre momenti di scambio e magari a «punzecchiare» le coppie su determinate tematiche suscitando riflessioni importanti per il loro futuro. Capita ancora, a pochi mesi dal matrimonio, che magari le coppie non si sono dette se e quando vorranno avere dei figli, piuttosto che non hanno mai discusso sullo stile di vita che vorrebbero avere … Tutte cose che è fondamentale dirsi prima. Per il matrimonio cristiano è inoltre importante capire quale posto avrà Dio nella coppia e se ne avrà uno.

Quali sono le paure più ricorrenti nelle coppie che incontrate?

Le eventuali difficoltà, gli imprevisti della vita fanno sempre paura. Le malattie, un figlio che non arriva o che arriva e non soddisfa le aspettative, le difficoltà con le famiglie di origine.

Cosa vi spinge a fare questo servizio per la comunità?

Siamo sposati da 37 anni e facciamo questi corsi da ben 36 anni. Dovremmo smettere ma non riusciamo. Per noi è fondamentale rimetterci in discussione ogni volta: le coppie sono giovani ed entusiaste e per noi è un modo per ricaricarci. E anche nella preparazione è bello ogni volta cercare insieme qualcosa che riesca a coinvolgere le coppie, che sia uno spezzone di un film, un gioco o un foto-linguaggio.

Cosa fa paura oggi della scelta del matrimonio?

Fa paura il definitivo, il «per sempre» viene visto come una gabbia.

Perché val la pena ancora sposarsi?

Sento che sposarmi sia la cosa migliore che ho fatto nella mia vita, nonostante tutte le fatiche attraversate mai una volta mi sono detta «ho sbagliato scelta». Ne ho sbagliate tante di cose, ma questa no. Essere in due è troppo bello, oltre che divertente. Camminare in coppia è molto più facile che farlo da soli: mio marito mi aiuta ad essere una persona migliore, accettandomi come sono mi fa sperimentare l’amore di Dio. Secondo me il matrimonio può e deve ancora fare la differenza perché è solo su questa strada che si riesce ad avere la certezza del «per sempre», dell’ «io voglio esserci».

Per info: diocesilugano.ch

29 Gennaio 2023 | 07:33
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