Ticino e Grigionitaliano

In un libro lo studio sulla prima fase di restauro di S. Maria del Sasso a Morcote

di Laura Quadri 

Santa Maria del Sasso di Morcote, tutelata a livello cantonale, è una delle più importanti chiese di origine rinascimentale presenti in Ticino. Situata su un promontorio, la chiesa è inserita in un complesso di grande valore storico, artistico e paesaggistico: la monumentale scalinata di 400 gradini unisce il lago al terrazzamento superiore su cui, oltre alla chiesa prepositurale di Santa Maria, sorgono l’oratorio di Sant’Antonio da Padova, l’imponente campanile e il cimitero monumentale con tombe di famiglia del XIX e del XX secolo. Nell’intento di conservare e valorizzare le preziose testimonianze raccolte tra le pareti della chiesa, la SUPSI, insieme a diversi professionisti incaricati dal Comune di Morcote, proprietario dell’edificio, ha avviato una serie di studi preliminari che costituiranno un riferimento per i prossimi complessi lavori di conservazione e restauro. I risultati finora raggiunti sono intanto confluiti nel libro, edito in questi giorni da Casagrande, «La chiesa di Santa Maria del Sasso a Morcote. Studi e restauri».

«All’interno del Corso di laurea in Conservazione e restauro della SUPSI – ci spiegano, Paola Iazurlo e Giacinta Jean, curatrici del volume – affrontiamo cantieri studio che mettono gli allievi a confronto con opere di alto interesse dal punto di vista della tecnica esecutiva e dei problemi di conservazione. La chiesa di Morcote ci è sembrata offrire quanto cercavamo. Abbiamo così messo in campo un progetto che coinvolgesse studenti, ricercatori e docenti. Molti spunti sono anche stati ripresi e approfonditi durante alcune tesi di laurea, da studenti di bachelor o di master ».

Un edificio «a strati»

Caratteristica della chiesa, è la sua stratificazione: «Lo stile dell’edificio – ci spiegano le due studiose – è ascrivibile a un tardo-romanico lombardo, anche se le sue origini non sono ancora state del tutto chiarite. Gli affreschi principali, invece, sono stati realizzati tra Quattro- e Settecento. Con alcune sorprese inaspettate: lungo le pareti della scala che comunica con la canonica, ad esempio, si svolge una bellissima Ultima Cena.

Posta in questa insolita collocazione, apre molti interrogativi circa l’im- pianto originario dell’edificio». Altro periodo fondamentale è quello della Controriforma, quando, all’interno di un progetto di ampliamento dell’edificio, si decide di ruotare l’intero orientamento della chiesa di 180 gradi: «Ricostruzioni e ampliamenti – notano le studiose – che ci dicono anche quanto la comunità di fedeli del posto dovesse essere ricca, fiorente e capace di continuare ad arricchire e modificare, nel tempo, l’edificio più importante del paese. Solo nella seconda metà del Seicento la chiesa raggiunge la sua struttura definita, con cinque altari e tre cappelle».

Una singolare pesca miracolosa

Un affresco senz’altro degno di nota, sottolineano, è quello della Pesca miracolosa, nell’omonima cappella: «La sua importanza è anzitutto tematica. Allude al cosiddetto honor piscium, il privilegio, concesso alla comunità di Morcote dal Duca di Milano, che garantiva autonomia di pesca nel lago, l’attività di sostentamento più importante dell’intero paese sin dal Quattrocento e l’esenzione dei dazi. Il dipinto non è così solo una ripresa della scena ben nota del Vangelo – la pesca miracolosa – ma ricorda al contempo la principale attività da cui derivava il benessere di tutti gli abitanti. Il paesaggio raffigurato sembra rievocare, non a caso, il lago Ceresio. Rimasto anonimo per secoli, si è poi individuato, quale suo autore, Bartolomeo da Ponte Tresa, lo stesso pittore dei dipinti della cappella Camuzio e della cappella Rusca nella chiesa di S. Maria degli Angeli a Lugano, esponente di un linguaggio raffinato e elegante profondamente ispirato dalla maniera di Bramantino e di Leonardo da Vinci».

Un progetto di restauro a tappe

Conclusa la prima fase del restauro descritta nel libro, l’auspicio è che si possa, anche in futuro, continuare in questa direzione: «Affinché questo prezioso patrimonio possa continuare a rendere Morcote uno dei paesi più visitati della Svizzera è necessario che venga conosciuto, amato e curato costantemente. Tale continuità deve auspicabilmente essere assicurata dal supporto dell’amministrazione locale e della comunità. Con questa pubblicazione speriamo di contribuire in modo significativo a raggiungere questo fondamentale obiettivo».

| © Wikimedia
2 Giugno 2022 | 06:39
Tempo di lettura: ca. 2 min.
Condividere questo articolo!