Papa e Vaticano

Il Papa: non lasciamoci paralizzare dalla paura ma rischiamo con fiducia

Dopo aver condiviso la Mensa eucaristica con i poveri riuniti in San Pietro e idealmente con tutti i poveri e i bisognosi del mondo, nella Giornata mondiale a loro dedicata, dalla finestra assolata dell’Angelus, il Papa commenta la parabola dei talenti da cui – dice – emergono due modi per accostarci a Dio: uno con paura che paralizza il nostro agire e la nostra missione e ci rende schiavi, l’altro con fiducia che ci fa essere audaci, vittoriosi, attivi e creativi nel bene.

L’immagine distorta di Dio

Colui che seppellisce il talento ricevuto, nascondendo quella moneta sotto terra, non si fida né del padrone né di se stesso, ha un immagine di Dio distante e sbagliata:

Non vede la stima e la fiducia che il signore ripone in lui, ma l’agire di un padrone che pretende più di ciò che dà, di un giudice. Questa è la sua immagine di Dio: non riesce a credere alla sua bontà. Per questo si blocca e non si lascia coinvolgere nella missione ricevuta.

Agire con libertà e fiducia

Gli altri servi a cui il padrone affida i suoi beni invece si fidano, riescono ad investire e persino a raddoppiare i talenti ricevuti, accettando il rischio di mettersi in gioco.

Contano sulla comprensione del padrone che li ha scelti, sulla bontà del dono loro affidato, sulle capacità ricevute. Così hanno il coraggio di agire con libertà, in modo creativo, generando nuova ricchezza.

Paura e fiducia, ecco il bivio che, afferma Francesco, ci si apre davanti ogni volta, eppure la scelta del cristiano è semplice: fidarsi del Padre che sempre ama i suoi figli.

Come i protagonisti della parabola, anche noi – tutti noi – abbiamo ricevuto dei talenti, ben più preziosi del denaro. Ma molto di come li investiamo dipende dalla fiducia nei confronti del Signore, che ci libera il cuore, ci fa essere attivi e creativi nel bene. La fiducia libera, la paura paralizza. La paura blocca, la fiducia sblocca le capacità. E rallegra il cuore del Padre, il quale gioisce vedendo i suoi figli che non lo temono, ma lo amano.

La Chiesa aiuti a coltivare fiducia e stima reciproca

Anche di fronte a risultati incerti e non scontati, a situazioni difficili della vita, il Pontefice esorta ad «investire» in Cristo senza lasciarsi paralizzare dall’incertezza. Al termine della catechesi, il Papa lancia alcuni interrogativi, tra questi uno in particolare è per la Chiesa:

Come Chiesa: coltiviamo nei nostri ambienti un clima di fiducia e di stima reciproca, che sblocchi le persone e stimoli in tutti la creatività dell’amore?

Appello per Medio Oriente, Ucraina e Myanmar

Dopo la preghiera mariana il Papa leva ancora la sua voce per i tanti conflitti in atto nel mondo. In particolare prega e lancia appelli per il Medio Oriente, l’Ucraina e il Myanmar e dice: «la pace è possibile, non rassegniamoci alla guerra». Ricorda le vittime della strada e accanto alla settima Giornata Mondiale dei Poveri ricorda anche quella della pesca che verrà celebrata il prossimo 21 novembre. Infine ricorda anche la beatificazione ieri nella Cattedrale di Siviglia di don Manuel González-Serna Rodríguez e un gruppo di compagni uccisi in odio alla fede nel 1936, durante la guerra civile spagnola.

Vatican News

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19 Novembre 2023 | 12:39
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angelus (230), PapaFrancesco (1459)
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