Papa e Vaticano

Il Papa denuncia: «Il mondo vive una carestia di pace»

Carestia di pace, terza guerra mondiale a pezzi, necessità di deporre le armi, guardare all’essenziale del Natale. Sono questi alcuni dei temi del messaggio del Papa nel Natale 2022 dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro prima della benedizione urbi et orbi. «Lasciamoci avvolgere dalla luce – ha detto il Papa – e andiamo a vedere il segno che Dio ci ha dato. Vinciamo il torpore del sonno spirituale e le false immagini della festa che fanno dimenticare chi è il festeggiato. Usciamo dal frastuono che anestetizza il cuore e ci induce a preparare addobbi e regali più che a contemplare l’Avvenimento: il Figlio di Dio nato per noi».

In questo tempo in cui «venti di guerra continuano a soffiare gelidi sull’umanità», Francesco ha chiesto prima di prinunciare la benedizione urbi et orbi di fermarsi a riascoltare «il primo vagito del Principe della pace». Perché – citando san Leone Magno – «il Natale del Signore è il Natale della pace». La parola più invocata oggi, trova in Gesù Cristo la sua via, perché «Egli, con la sua incarnazione, passione, morte e risurrezione, ha aperto il passaggio da un mondo chiuso, oppresso dalle tenebre dell’inimicizia e della guerra, a un mondo aperto, libero di vivere nella fraternità e nella pace».

Natale è seguire questa strada. Ma per farlo occorre anche oggi liberarsi di quei «pesi» che impedirono al re Erode di riconoscere e accogliere la nascita di Gesù: «l’attaccamento al potere e al denaro, la superbia, l’ipocrisia, la menzogna». Pesi che drammaticamente ancora oggi «escludono dalla grazia del Natale e chiudono l’accesso alla via della pace» in troppe parti del mondo.

Guerre che come sempre si intrecciano alla piaga della fame, che colpisce soprattutto i bambini «mentre ogni giorno grandi quantità di alimenti vengono sprecate e si spendono risorse per le armi». Un Papa che ha nuovamente chiesto ai potenti di far tacere le armi ed ha ricordato e pregato ancora per l’Ucraina. Il Pontefice ha parlato di «carestia di pace» e denunciato «la terza guerra mondiale» in atto. Carestia di pace, mancanza di volontà di realizzarla ma anche penuria alimentare, tra le denunce di Bergoglio. Tra le regioni più colpite dalla fame il Papa ha citato l’Afghanistan e i Paesi del Corno d’Africa. E poi ha denunciato l’uso del cibo come arma: «impegniamoci tutti, per primi quanti hanno responsabilità politiche, perché il cibo sia solo strumento di pace». Il Papa ha pure invitato anche a non dimenticare quelle famiglie che «in questo tempo di crisi economica, fanno fatica a causa della disoccupazione e mancano del necessario per vivere»; i tanti «profughi e rifugiati che bussano alle nostre porte in cerca di conforto, calore e cibo»; «gli emarginati, le persone sole, gli orfani e gli anziani che rischiano di finire scartati, i carcerati che guardiamo solo per i loro errori e non come esseri umani».

Ed ha concluso citando le parole sul Natale di un altro padre della Chiesa, san Gregorio Nazianzeno: «Colui che è fonte di ogni bene si fa povero e chiede in elemosina la nostra povera umanità. Lasciamoci commuovere dall’amore di Dio, e seguiamo Gesù, che si è spogliato della sua gloria per farci partecipi della sua pienezza».

Fonte: asianwes/red

25 Dicembre 2022 | 14:11
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