Il Papa ai partecipanti al Sinodo: «Accogliere il migrante, per società più pacifiche e inclusive»

«Passare da un mondo chiuso a un mondo aperto, da un mondo in guerra a un mondo in pace».

E’ la rotta proposta dal Papa, nel momento di preghiera in piazza San Pietro per i migranti e i rifugiati, insieme ai partecipanti al Sinodo, ieri sera. Il riferimento è alla parabola del Buon Samaritano: «Quanti fratelli e sorelle oggi si ritrovano nella medesima condizione del viandante della parabola? Tanti! Quanti vengono derubati, spogliati e percossi lungo la strada? Partono ingannati da trafficanti senza scrupoli. Vengono poi venduti come merce di scambio. Vengono sequestrati, imprigionati, sfruttati e resi schiavi. Vengono umiliati, torturati, violentati. E tanti, tanti muoiono senza arrivare mai alla meta». Ma il buon samaritano «non si limita a soccorrere il povero viandante sulla strada. Lo carica sul suo giumento, lo porta a una locanda e si prende cura di lui».

«Qui possiamo trovare il senso dei quattro verbi che riassumono la nostra azione con i migranti: accogliere, proteggere, promuovere e integrare», ha spiegato il Papa.

«I migranti vanno accolti, protetti, promossi e integrati. Si tratta di una responsabilità a lungo termine, infatti il buon samaritano si impegna sia all’andata sia al ritorno.

Per questo è importante prepararci adeguatamente alle sfide delle migrazioni odierne, comprendendone sì le criticità, ma anche le opportunità che esse offrono, in vista della crescita di società più inclusive, più belle, più pacifiche».

Garantire vie più sicure

Da qui un legame forte con la contemporaneità: «È necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le reti criminali, che speculano sui sogni dei migranti». «Ma è altrettanto necessario indicare strade più sicure», la proposta di Francesco: «bisogna impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari». «Nello scenario mondiale attuale è evidente come sia necessario mettere in dialogo le politiche demografiche ed economiche con quelle migratorie a beneficio di tutte le persone coinvolte, senza mai dimenticarci di mettere al centro i più vulnerabili», l’esortazione del Papa: «È anche necessario promuovere un approccio comune e corresponsabile al governo dei flussi migratori, che sembrano destinati ad aumentare nei prossimi anni.

Accogliere, proteggere, promuovere e integrare: questo è il lavoro che dobbiamo fare.

Chiediamo al Signore la grazia di farci prossimi a tutti i migranti e i rifugiati che bussano alla nostra porta, perché oggi chiunque non è brigante e chiunque non passa a distanza, o è ferito o sta portando sulle sue spalle qualche ferito».

Il discorso del Papa si è concluso nel silenzio: «E adesso faremo un breve momento di silenzio, ricordando tutti coloro che non  ce l’hanno fatta, che hanno perso la vita lungo le diverse rotte migratorie,  e coloro che sono stati usati, schiavizzati».

(agenzie/red)

20 Ottobre 2023 | 07:30
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