Ticino e Grigionitaliano

Il commento ai Vangeli. III Domenica del Tempo Ordinario

Calendario ambrosiano: Luca 9, 10-17.

Anche questa domenica continua l’Epifania di Gesù, il suo manifestarsi grazie ad un «segno», quello di Cana. E’ bello che il primo segno compiuto da Gesù sia quello dell’acqua mutata in vino, un diluvio di vino eccellente, un segno della gioia del Vangelo. Ma la pagina di Cana è solo apparentemente semplice. Alla Madre che lo sollecita ad intervenire a favore di quegli sposi forse poco previdenti, Gesù risponde: «Donna… non è ancora giunta la mia ora». Ritroveremo queste due parole – donna e ora – sul Calvario quando volgendosi a Maria la chiamerà «donna» e la affiderà al discepolo Giovanni e affiderà il discepolo e tutti noi con lui a Maria. E poi ancora il termine «ora». Con questo termine Gesù indica l’ora decisiva della sua vita, l’ora della sua passione. Anche in quell’ora, suprema, ci sarà del vino segno e memoriale del sangue sparso. Il primo «segno », quello di Cana, allude già al «segno » supremo, quello della Croce. Ma vorrei soffermarmi sulle due parole che Maria pronuncia. Sono così poche le parole di Maria riportate dai Vangeli. A Cana Maria dice: «Non hanno più vino». Non è una annotazione banale. Questa parola ci rivela chi è Maria: uno sguardo attento, intuitivo che sa leggere il nostro bisogno, ciò che manca per la nostra gioia. Maria è uno sguardo rivolto verso di noi. E la seconda parola, rivolta ai servi: «Fate quello che vi dirà». Maria non interviene per risolvere il disagio di quegli sposi: il suo compito è quello di indicare nel suo Figlio l’unico Signore al quale dobbiamo volgerci. Ci invita a metterci sotto l’azione potente e misericordiosa del suo Figlio. In questo Maria appare davvero come la grande educatrice della nostra fede: ci indica la strada, ci invita ad ascoltare le parole del suo Figlio per realizzarle. Dopo questa parola non abbiamo più, nei vangeli, altre parole di Maria. Questa è la sua parola ultima, come una consegna, un testamento. Altro Maria non dice perché in questo invito ad ascoltare e realizzare la parola del suo Figlio Gesù è detto tutto e di null’altro abbiamo bisogno.

Don Giuseppe Grampa

Calendario romano: Matteo 4, 12-23

Questa terza domenica del Tempo ordinario, da oggi, ha un significato in più. Papa Francesco l’ha infatti istituita come «Domenica della Parola di Dio», con la lettera apostolica in forma di motu proprio «Aperuit illis» del 30 settembre scorso. Motu proprio è una locuzione latina che indica un documento, una nomina o una decisione presa dal Santo Padre su sua diretta iniziativa, e non da alcuna richiesta da parte di organismi della Curia romana. Il nome, «Aprì loro», deriva da un passo del vangelo di Luca (24,45), «Aprì loro la mente per comprendere le Scritture». Non è un caso, probabilmente, che la lettera sia stata divulgata il 30 settembre, in cui si ricorda San Girolamo: fu proprio il monaco teologo a tradurre in latino la versione della Bibbia conosciuta come Vulgata. Il Vangelo di oggi è ancora commentato per le telecamere di Caritas Ticino da Dante Balbo con Annalisa Orefice, del focolare femminile di Lugano. E la parola, in questo caso, è ancora chiamata, ma arriva direttamente da Gesù, che illustra il suo progetto per l’umanità. «È sconvolgente, in questo brano» – esordisce Annalisa – «la risolutezza con cui Pietro e Andrea lasciano tutto e accettano la sua chiamata – senza conoscerlo poi così a fondo – ad essere pescatori di uomini». Cosa può voler dire, allora, trovarsi in questa rete? «Essere accolti nella nostra umanità, con le nostre debolezze e le nostre difficoltà. Gesù, forte del suo legame con l’uomo, cerca di sorreggerlo e rafforzarne lo spirito». Dante Balbo sottolinea che a quell’incontro seguirà l’esperienza diretta di Gesù per le strade della Galilea, in cui guarirà molti malati. «Oggi – aggiunge Annalisa – la sua guarigione continua, ma in forme diverse: verso le nostre mancanze e le nostre fragilità».

Cristiano Proia, dalla rubrica televisiva Il Vangelo in casa di Caritas Ticino in onda su TeleTicino e online su YouTube

26 Gennaio 2020 | 03:54
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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