I giovani della Diocesi di Lugano a Roma per la veglia di preghiera per il Sinodo: cronaca e foto

La gratitudine per il dono dell’unità e del cammino sinodale, per il dono dell’altro, per il dono della pace e per il dono del creato. Con questi quattro interventi di ringraziamento è cominciata la veglia ecumenica di preghiera TOGETHER a Roma alla quale ha preso parte il gruppo dei giovani dalla Diocesi di Lugano. È stata un incontro dove hanno partecipato diversi capi e delegati di diverse chiese e comunioni cristiani, erano presenti i giovani e anche i membri del Sinodo che comincerà fra qualche giorno. «È stata un’esperienza profonda e piacevole allo stesso tempo. L’apice di spiritualità è stata sicuramente la veglia per il Sinodo, accompagnata da un suggestivo calar del sole dietro l’imponente facciata della Basilica di San Pietro», cosi ricorda la veglia Giovanni Salvioni.

Insieme a papa Francesco, i giovani hanno pregato in Piazza San Pietro, in diverse lingue e canti, ma sempre con lo Spirito di unità e di fraternità. Giovanni Fia così racconta questo evento: «All’inizio devo dire che non era molto coinvolgente, ma inaspettatamente è arrivato il vero e proprio momento della veglia e lì mi hanno proprio colpito tutto, le letture, il vangelo, le messe in scena e la predica soprattutto la predica di papa Francesco».

Oltre la veglia, ci sono stati molti momenti di condivisione. Giovanni Fia racconta: «La seconda esperienza, sabato sera, è stata allo «all you can eat» alla romana e lì abbiamo praticamente svuotato il ristorante ma era tutto buonissimo e ci siamo divertiti molto. Invece, domenica mattina, da bravi svizzeri (oppure meglio da bravi ragazzi provenienti dalla Svizzera) abbiamo partecipato alla Santa Messa con le Guardie svizzere, dopodiché abbiamo visitato la Basilica di San Pietro per poi alle 12 partecipare all’Angelus con papa Francesco. E dopo 36 ore a Roma siamo tornati a casa con il sorriso e con la nuova esperienza». Conclude Giovanni Salvioni: «Sicuramente un weekend che rimarrà nella memoria grazie alla bella compagnia, il buon cibo e il significato spirituale del viaggio, il tutto sullo sfondo delle magnifiche architetture della Città Eterna».

Don Kamil Cieliński