«Grazie a tutte le mamme perché custodiscono le famiglie, anche dal cielo»

Un applauso e un saluto a tutte le mamme del mondo «ringraziandole per la loro custodia delle famiglie», e un ricordo anche per le mamme «che ci guardano dal cielo e continuano a custodirci nella preghiera». Così Papa Francesco, a braccio, nel Regina Coeli in piazza San Pietro di oggi 13 maggio, giorno in cui la Chiesa fa memoria dell’Ascensione di Cristo e in numerosi Paesi del mondo si celebra la festa della mamma. «Preghiamo la nostra Mamma celeste che oggi con il nome di Nostra Signora di Fatima ci aiuta a proseguire il cammino», ha detto il Papa. Che non ha mancato di assicurare le sue preghiere per la popolazione dell’Indonesia, sconvolta da tre attentati kamikaze questa mattina, e, nella Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali dedicata alle fake news, ha esortato giornalisti e operatori dei media «a cercare la verità delle notizie, contribuendo a una società giusta e pacifica».

 

Nella sua catechesi Papa Francesco ha detto: «Incontriamo Cristo nei fratelli, soprattutto nei più poveri, in quelli che soffrono nella propria carne la dura e mortificante esperienza di vecchie e nuove povertà». Poi si è soffermato sul significato dell’Ascensione, che «racchiude due elementi. Da una parte, orienta il nostro sguardo al cielo, dove Gesù glorificato siede alla destra di Dio. Dall’altra, ci ricorda l’inizio della missione della Chiesa: Gesù risorto e asceso al cielo manda i suoi discepoli a diffondere il Vangelo in tutto il mondo».

 

L’Ascensione «ci esorta ad alzare lo sguardo al cielo, per poi rivolgerlo subito alla terra, attuando i compiti che il Signore risorto ci affida», ha sottolineato Bergoglio. Si tratta di «una missione sconfinata, cioè letteralmente senza confini, che supera le forze umane». Gesù infatti dice: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura». «Sembra davvero troppo audace l’incarico che Gesù affida a un piccolo gruppo di uomini semplici e senza grandi capacità intellettuali!», commenta il Papa. Eppure, «questa sparuta compagnia, irrilevante di fronte alle grandi potenze del mondo, è inviata a portare il messaggio d’amore e di misericordia di Gesù in ogni angolo della terra».

 

Ma, precisa il Papa, «questo progetto di Dio può essere realizzato solo con la forza che Dio stesso concede agli Apostoli». In tal senso, «Gesù li assicura che la loro missione sarà sostenuta dallo Spirito Santo»; Egli dice: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra».

 

Così, secondo Francesco, «questa missione ha potuto realizzarsi, e gli Apostoli hanno dato inizio a quest’opera, che poi è stata continuata dai loro successori». Quindi «la missione affidata da Gesù agli Apostoli è proseguita attraverso i secoli, e prosegue ancora oggi: essa richiede la collaborazione di tutti noi». 

 

Allora «l’Ascensione del Signore al cielo, mentre inaugura una nuova forma di presenza di Gesù in mezzo a noi, ci chiede di avere occhi e cuore per incontrarlo, per servirlo e per testimoniarlo agli altri», conclude Jorge Mario Bergoglio. «Si tratta di essere uomini e donne dell’Ascensione, cioè cercatori di Cristo lungo i sentieri del nostro tempo, portando la sua parola di salvezza sino ai confini della terra. Come all’inizio Cristo Risorto inviò i suoi apostoli con la forza dello Spirito Santo, così oggi Egli invia noi, con la stessa forza, per porre segni concreti e visibili di speranza… Ciascuno, in forza del Battesimo che ha ricevuto, è abilitato per parte sua ad annunciare il Vangelo».

 

Infine Francesco invoca la Vergine Maria, «che, quale Madre del Signore morto e risorto, ha animato la fede della prima comunità dei discepoli», perché «aiuti anche noi a tenere in alto i nostri cuori, come ci esorta a fare la Liturgia» e, nello stesso tempo «ci aiuti ad avere «i piedi per terra», e a seminare con coraggio il Vangelo nelle situazioni concrete della vita e della storia».

 

Dopo il Regina Coeli, il Papa ricorda che oggi ricorre la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema «Fake news – ossia notizie false – e giornalismo di pace». Il Vescovo di Roma saluta «tutti gli operatori dei media, in particolare i giornalisti che si impegnano a cercare la verità delle notizie, contribuendo a una società giusta e pacifica». 

 

Un saluto va poi a tutti i pellegrini presenti in piazza San Pietro, in particolare i musicisti e i gruppi folcloristici venuti dalla Germania; i fedeli paraguaiani residenti a Roma della comunità «Virgen de Caacupé»; i partecipanti al convegno dell’UciimI a 50 anni dalla morte del fondatore Gesualdo Nosengo; il movimento «Dives in Misericordia» di Napoli».

 

Papa Francesco rivolge un pensiero speciale anche ai dipendenti della «Federal Express Europe», con l’auspicio che le attuali difficoltà trovino una soluzione positiva, e agli Alpini, riuniti a Trento per l’Adunata Nazionale. «Li incoraggio ad essere testimoni di carità e operatori di pace, sull’esempio di Teresio Olivelli, alpino, difensore dei deboli, recentemente proclamato Beato».

 

A tutti infine il Papa ha augurato «una buona domenica», raccomandando: «Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!».

 

 

Giacomo Galeazzi – VaticanInsider

13 Maggio 2018 | 19:42
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