Ticino e Grigionitaliano

Giornata del malato del 3 marzo: la testimonianza di un assistente di cura

In Svizzera la Giornata dal malato è in programma per domani, domenica 3 marzo. Come da tradizione, la Conferenza dei vescovi svizzeri ha pubblicato un messaggio che prende spunto dal tema della giornata 2024: «Rafforzare la fiducia». «Per noi cristiani, la fiducia ha un terreno solido, un fondamento affidabile: Dio», scrive Markus Büchel, vescovo di San Gallo. «La fede in Lui ci ricorda continuamente che siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare». Il riferimento è anche al messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del malato 2024. Il testo integrale dei vescovi svizzeri si trova qui.

Di fiducia e di fede ci ha parlato anche Mario Fornera, 57 anni, assistente di cura presso la struttura sociosanitaria Residenza alle Betulle di Cevio, al quale abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza di fronte alle persone ammalate. «La fede o la spiritualità in qualche forma aiuta ad affrontare la malattia propria e dei nostri familiari: questo l’ho constatato più volte nel mio lavoro», ci racconta. Alla rabbia e alla rassegnazione, il credente antepone più facilmente la fiducia e la forza della fede. Quando la situazione lo permette, Mario Fornera, egli stesso credente, si appella anche alla fede del paziente per alleviarne la sofferenza. «Bisogna avere la sensibilità per capire se le persone sono ricettive in questo senso: non è assolutamente una cosa che si può imporre», sottolinea. Ad un paziente molto devoto alla Madonna, Mario ha portato, di ritorno dal pellegrinaggio a Lourdes, dell’acqua benedetta: un gesto semplice, ma che per l’ammalato è stato molto importante. Oltre alle cure assistenziali e mediche, per l’assistente di cura sono delle «medicine» efficaci anche l’accoglienza, la vicinanza, le buone parole. «Rimango sempre colpito dalla capacità di recupero dei pazienti sui quali si ripongono inizialmente poche speranze», sottolinea. «Non posso che immaginare che dietro a questo ci possa essere anche una mano superiore», ci dice secondo il suo credo. Pure uno sguardo positivo, che vede la speranza non solo nella guarigione, ma anche in ogni piccolo miglioramento che permetta una vita più serena è d’aiuto per gli ammalati.

Mario Fornera ha intrapreso il nuovo percorso formativo in ambito sanitario all’età di 43 anni. «In questa mia decisione sono stati sicuramente rilevanti i molti pellegrinaggi a Lourdes come brancardier», ci confida. Anche nella sua attività professionale il suo sguardo è rivolto a Dio, al quale chiede un aiuto per sostenerlo nel prendersi cura con sensibilità e pazienza, degli ammalati a lui affidati. (KG)

Ospedale di Bellinzona: Messa con il vescovo

Per la Giornata del malato, l’Amministratore apostolico mons. Alain de Raemy celebrerà, domani 3 marzo alle ore 16, una Santa Messa all’auditorium dell’ospedale San Giovanni di Bellinzona e si intratterrà in seguito con i malati e i famigliari presenti.

| © Foto di Peter Heymans su Unsplash
2 Marzo 2024 | 09:00
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