Ticino e Grigionitaliano

La povertà a tema al Festival della dottrina sociale a Massagno: le voci di Plebani e don Dania

di Cristina Vonzun 

«Siamo in un momento storico che non favorisce l’attenzione verso i più poveri», scrive papa Francesco nel messaggio per la VII Giornata mondiale dei poveri. Di sensibilità sociale alle diverse povertà, materiale, culturale, esistenziale, forme che sovente si intrecciano nella complessità odierna, si parla al Festival della Dottrina sociale nella Svizzera italiana che si terrà venerdì 1 dicembre e sabato 2 dicembre a Massagno (vedi programma).

In questa pagina introduciamo ai dibattiti con Gianfranco Plebani presidente delle Conferenze di San Vincenzo in Ticino e don Marco Dania, parroco a Besso e assistente spirituale del sindacato OCST.

Il Papa denuncia condizioni che non favoriscono l’attenzione ai poveri, come rileggere le sue parole?

Dania: «Il sogno di una società globalmente solidale sembra essere svanito. I mali della guerra, della migrazione dei popoli, della crisi economica, anziché curarli con le medicine del dialogo, dell’accoglienza amorevole e della condivisione, si ricorre al palliativo dell’indifferenza. La gente sembra essere totalmente assuefatta dalle notizie che la sovrastano e, immergendosi nel mondo virtuale, rischia di perdere il contatto col bisogno concreto del povero che gli è accanto. Il buon samaritano è l’unico personaggio di questa storia che si lascia interpellare dalla sofferenza dell’altroerappresentaquelsussulto di vita evangelica che ci ricorda che anche il nemico è mio fratello».

Plebani: «In questo momento storico dove i conflitti armati la fanno da padrone, e dove le economie di tutto il mondo soffrono, i poveri purtroppo aumenteranno. Anche in Ticino sentiamo questa pressione alla quale dobbiamo avere il coraggio di opporci mettendo in campo un’attenzione ancora più grande verso chi soffre».

Plebani, nel concreto voi con le Conferenze di san Vincenzo in Ticino siete tra i «buoni samaritani». Come tali, che percezione avete della povertà in questo contesto congiunturale complesso?

Plebani: La situazione è molto difficile e già da un paio di anni assistiamo ad un’impennata di richieste molto onerose che sono il risultato di scelte sbagliate del singolo o della famiglia, di perdita del lavoro, di giovani che faticano ad inserirsi e a gestire il denaro e di una società sempre più esigente che induce al depauperamento delle poche risorse. Trovo importante che i molti gruppi caritativi presenti sul territorio, facciano rete e si sostengano nell’unico interesse di non lasciare solo chi cade, suo malgrado, nel bisogno.

Tra le voci c’è quella di Pro Senectute che ha lanciato l’allarme sull’aumento della povertà tra gli over 65. Qual è la vostra percezione?

Plebani: «Dal nostro osservatorio non abbiamo la stessa percezione di Pro Senectute. La maggioranza delle persone che assistiamo fa parte di una fascia di età che va dai 25 anni ai 45 anni e qui la mancanza di lavoro e le famiglie monoparentali sono la maggiore causa di povertà.

Un’impennatadisituazionidifficilie a volta drammatiche la vediamo anche nella fascia d’età che va dai 55 ai 65 anni, dove la perdita del lavoro e le malattie sono le cause maggiori di erosione delle risorse e della caduta in povertà».

Don Dania, da assistente OCST come segue l’impegno del sindacato in questo periodo sociale non facile, ad esempio, pensiamo alla manifestazione di mercoledì a Bellinzona?

Dania: «Il nostro è il sindacato più numeroso del Ticino. La mia funzione non consiste tanto nell’agire in prima persona nei confronti dei lavoratori, quanto piuttosto nel cercare di sostenere i sindacalisti. Per dirla con una battuta «mi prendo cura di chi si prende cura». In questo momento in cui i lavoratori devono affrontare grossi sacrifici, c’è il rischio che perdano la speranza e considerino le loro rivendicazioni inutili. È necessario invece avere fiducia che, grazie all’impegno del sindacato, si possa giungere a una contrattazione unitaria, senza scartare nessuno, senza «tagliare me»».

Plebani, a Massagno per due giorni si parlerà non solo di povertà economica, ma anche esistenziale, culturale, politica, aspetti spesso interdipendenti. Queste due giornate sono un’occasione per tanti cattolici e non. Lei chi vorrebbe invitare e perchè ?

Plebani: «Tutti i vincenziani delle Conferenze di San Vincenzo del Ticino e chi opera nel campo della carità. Invito a partecipare al Festival di Massagno per fare «rete» nel solo interesse di sostenere i bisognosi di casa nostra».

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30 Novembre 2023 | 13:19
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