Internazionale

Dal 31 agosto l’XI Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese a Karlsruhe, in Germania

di Gino Driussi

E’ in programma dal 31 agosto all’8 settembre a Karlsruhe, in Germania, l’XI Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC). «L’amore di Cristo spinge il mondo alla riconciliazione e all’unità» è il tema dell’evento che – rinviato di un anno causa Covid – riunirà circa 4000 partecipanti, delegati delle 352 Chiese membro diffuse in 120 Paesi del mondo, che rappresentano 580 milioni di cristiani.

Fondato nel 1948 ad Amsterdam, il CEC (detto anche Consiglio mondiale delle Chiese) è l’organismo più ampio tra le diverse organizzazioni del movimento ecumenico moderno. La sua sede è a Ginevra (papa Francesco la visitò nel giugno 2018) e comprende la maggior parte delle Chiese anglicane, ortodosse, protestanti e vetero-cattoliche del mondo. Si definisce come una «comunità fraterna di Chiese che confessano il Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore, secondo le Scritture, e si sforzano di rispondere insieme alla loro vocazione comune per la gloria di un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo». L’Assemblea, che è il più alto organo di governo del CEC, si tiene ogni 7 anni circa (ma l’ultima ebbe luogo nel 2013 a Busan, nella Corea del Sud). Celebrazioni, momenti di preghiera e di spiritualità, dibattiti, adempimenti burocratici, lavori di gruppo, sessioni plenarie, eventi culturali e molto altro ancora animeranno per 9 giorni la città del Baden-Württemberg.

L’Assemblea di Karlsruhe si svolgerà in un momento particolarmente delicato per il mondo e per le Chiese, segnatamente a causa della guerra in Ucraina, avendo il patriarca di Mosca Kirill dato il suo esplicito appoggio all’azione di Putin. A questo proposito, riunito lo scorso giugno a Ginevra, il Comitato centrale del CEC ha respinto una mozione della Chiesa riformata svizzera volta ad avviare un processo di sospensione della Chiesa ortodossa russa, preferendo proseguire sulla via del dialogo e invitando nel contempo all’Assemblea anche una delegazione della Chiesa ortodossa autocefala ucraina (costituita dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo alla fine del 2018), la quale ha peraltro presentato una richiesta di adesione al CEC.

Per quanto riguarda la Svizzera, i delegati ufficiali con diritto di voto all’Assemblea saranno cinque: una metodista (Sarah Bach), tre evangelici riformati (Emma van Dorp, Suzanne Schild e Serge Fornerod) e un cattolico cristiano (Christoph Schuler).

La Chiesa cattolica e il CEC

La Chiesa cattolica romana non fa parte del CEC, principalmente per divergenze dottrinali sulla definizione di «Chiesa», ma a partire dal Concilio Vaticano II si è instaurata una fattiva collaborazione sia tramite un gruppo misto di lavoro creato nel 1965 sia attraverso la partecipazione a pieno titolo di delegati della Chiesa di Roma nella Commissione teologica «Fede e Costituzione» e in quella per la missione e l’evangelizzazione. A Karlsruhe la Chiesa cattolica invierà una delegazione ufficiale di osservatori composta da venti persone (rappresentanti varie regioni del mondo, ministri e laici), guidata dal presidente del dicastero vaticano per la promozione dell’unità dei cristiani, il cardinale svizzero Kurt Koch.

Nuovo segretario generale

L’Assemblea di Karlsruhe costituirà anche uno degli ultimi atti ufficiali del segretario generale ad interim del CEC, il sacerdote ortodosso romeno Ioan Sauca, direttore dell’Istituto ecumenico di Bossey, vicino a Ginevra. Dopo la fine del mandato di due volte cinque anni del luterano norvegese Olav Fykse Tveit , nel marzo 2020, la pandemia ritardò di due anni la nomina del suo successore (quella di segretario generale è la più alta carica in seno al CEC), incarico nel frattempo assunto da Sauca. Soltanto lo scorso giugno, riunito come già ricordato in presenza a Ginevra, il Comitato contrale è riuscito ad eleggere il nuovo segretario generale, che entrerà in carica all’inizio del 2023: si tratta del pastore presbiteriano e teologo sudafricano Jerry Pillay, 68 anni, attualmente decano della Facoltà di teologia e religione all’Università di Pretoria. Sposato e padre di tre figli, Pillay – già presidente della Comunione mondiale di Chiese riformate dal 2010 al 2017 – sarà l’ottavo segretario generale della storia del CEC.

29 Agosto 2022 | 16:08
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