Papa e Vaticano

Da Matera il grido del Papa contro guerre e violenza

Papa Francesco ha voluto fare suo – nella celebrazione presieduta a Matera a chiusura del Congresso Eucaristico Nazionale italiano – «il grido di dolore per la morte di bambini in una scuola bombardata». E a braccio ha aggiunto il suo commento: «Si vede che è la moda, bombardare le scuole, oggi, nel mondo! Che il grido di questi piccoli non resti inascoltato! Queste tragedie non devono avvenire!».

«Il drammatico attacco, da parte di elicotteri, secondo testimoni governativi, è avvenuto il 16 settembre, nella regione di Sagaing. Lo stesso giorno, nel sud-ovest del Camerun, dove dal 2016 è in corso un conflitto tra separatisti ed esercito regolare, alcune persone, tra i quali cinque sacerdoti e una religiosa, sono stati rapiti nella Diocesi di Mamfe, mentre si trovavano nella chiesa di di Santa Maria, nel villaggio di Nchang. Secondo i vescovi, che hanno lanciato un appello per la liberazione, è un sequestro a scopo di estorsione», contestualizza Vatican News. E Papa Francesco si unisce all’Angelus prega per i sequestrati: «e per le popolazioni della provincia ecclesiastica di Bamenda: il Signore doni pace ai cuori e alla vita sociale di quel caro Paese».

A Maria, Regina della Pace, il Pontefice si rivolge perché «conforti il martoriato popolo ucraino» e ottenga «ai capi delle Nazioni», riuniti in questi giorni a New York per l’Assemblea delle Nazioni Unite, «la forza di volontà per trovare subito iniziative efficaci che conducano alla fine della guerra».

Ma oggi è anche la domenica nella quale la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sul tema «Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati» e Papa Francesco chiede di rinnovare «l’impegno per edificare il futuro secondo il disegno di Dio: un futuro in cui ogni persona trovi il suo posto e sia rispettata; in cui i migranti, i rifugiati, gli sfollati e le vittime della tratta possano vivere in pace e con dignità». Perché, scandisce, «il Regno di Dio si realizza con loro, senza esclusi. È anche grazie a questi fratelli e sorelle che le comunità possono crescere a livello sociale, economico, culturale e spirituale; e la condivisione di diverse tradizioni arricchisce il Popolo di Dio. Impegniamoci tutti a costruire un futuro più inclusivo e fraterno!». E ricorda i quattro impegni per aiutare chi è costretto a lasciare il proprio Paese: «I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati».

Fonte: farodiroma/red

25 Settembre 2022 | 13:31
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