Fratel Alois, Priore di Taize
Chiesa

Cristiani e musulmani insieme a Taizé

Un’esperienza «di fraternità, pur consapevoli delle nostre differenze. Quando siamo fermamente radicati nella nostra fede, non c’è nulla da temere da un dialogo con coloro che la pensano in modo diverso, e anche la vera amicizia è possibile». Sono le parole del priore di Taizé, fratel Alois, dopo un week di amicizia islamo-cristiana che si è svolto nella cittadella ecumenica francese  dal 5 all’8 luglio scorsi. Vi hanno preso parte trecento giovani cristiani e musulmani. Fr. Alois ha definito esprimendosi per l’Osservatore Romano incontri come questi «opportunità di dialogo e amicizia  essenziali. Di fronte all’aumento delle paure e della violenza che spesso sembra prendere il sopravvento — ha continuato fr. Alois — facciamo sempre la scelta della fiducia nelle nostre relazioni con gli altri. Espandete l’amicizia, non restate semplicemente nel cerchio di coloro che ci sono già vicini. Quando andiamo oltre i confini la nostra vita trova una pienezza».

Un incontro guidato da esperti di dialogo cristiani e musulmani

I ragazzi hanno dialogato tra loro e posto molte domande sulla fede, sul dialogo stesso, sulla preghiera, sulla relazione con Dio, alle quali hanno risposto esperiti musulmani come Ousama Nabil, docente all’università di al-Azhar al Cairo o monsignor Jean-Marc Aveline, vescovo ausiliare di Marsiglia, presidente del Consiglio per le relazioni interreligiose della Conferenza episcopale francese. Suor Mariam an-Nour, direttrice della scuola di Meshref in Libano, ha ricordato che «il contrario della violenza non è la pace tra le diverse comunità ma il legame tra i vari individui appartenenti a diverse comunità».

fonte: Osservatore Romano/red

Fratel Alois, Priore di Taize
17 Luglio 2018 | 11:35
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