Foto d'archivio della Conferenza dei vescovi svizzeri
Svizzera

Coronavirus in Svizzera: la Conferenza dei Vescovi rivede alcune misure ma le Messe sono ancora vietate ai fedeli

La Conferenza dei Vescovi Svizzeri (CVS) conferma fino all’8 giugno 2020 il divieto di svolgere tutte le celebrazioni e le manifestazioni religiose pubbliche, con l’eccezione dei funerali. La comunione a domicilio, le visite nelle case anziani e l’unzione dei malati sono invece nuovamente autorizzate. Tali sono i principali elementi delle nuove direttive pubblicate dalla Conferenza dei Vescovi Svizzeri (CVS) il 21 aprile.

Il 16 aprile, il Consiglio Federale ha decretato l’allentamento graduale delle misure di protezione contro il Covid-19. In conseguenza, la CVS ha emanato le sue raccomandazioni. Il comunicato ricorda, in primo luogo, che le misure adottate dalla Confederazione e dai Cantoni devono essere rigorosamente osservate.

Pur mantenendo il divieto generale di celebrazioni pubbliche, fino all’8 giugno, la CVS ha leggermente allentato le restrizioni.

I funerali

Le sepolture sono autorizzate nel pieno rispetto delle norme in materia di igiene e distanze: sarà possibile celebrare i funerali nella maniera più semplice e all’aria aperta; cade però la limitazione alla cerchia familiare ristretta. È auspicabile che i responsabili della parrocchia si consultino con le autorità locali.

Autorizzata la comunione ai malati al proprio domicilio

Sempre all’interno del rispetto delle misure di sicurezza, potrà essere distribuita la comunione ai malati al proprio domicilio, da persone, ovviamente, che non sono a rischio contagio e che non rappresentano un pericolo. Questi ultimi dovranno stilare un elenco di contatti, al fine di poter tracciare una catena di trasmissione, se necessario.

Il sacramento della confessione

Il sacramento della confessione potrà svolgersi in maniera individuale, nel rispetto delle regole di igiene e distanza.

Unzione dei malati

Le visite alle case per anziani possono essere riprese ma devono essere concordate preventivamente con la direzione degli stabilimenti. Allo stesso modo, l’unzione dei malati può essere nuovamente somministrata, a condizione che rispettino le misure di protezione.

Infine, i Vescovi Svizzeri raccomandano di sfruttare generosamente la possibilità di messe all’aperto durante il periodo estivo, nel rispetto delle direttive statali.

La tutela dei gruppi a rischio

Nel complesso, le direttive del 21 aprile ripetono le disposizioni già stabilite in precedenza. Le misure di igiene e il rispetto della distanza rimangono decisivi. La priorità va alla protezione dei gruppi a rischio che devono rimanere a casa.

I battesimi, le prime comunioni, le cresime, i matrimoni, sono rinviati, possibilmente alla fine dell’estate o in autunno.  

I sacerdoti continuano a celebrare l’Eucaristia a porte chiuse; le chiese rimangono aperte durante il giorno per la preghiera personale.

Infine, i vescovi incoraggiano tutte le iniziative volte ad aiutare i gruppi a rischio (acquisti, mantenimento dei contatti telefonici, ecc.).

La CVS dovrebbe inoltre pubblicare entro la fine della settimana un comunicato inerente alla modalità di ripresa delle celebrazioni pubbliche a giugno.

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A questo link il comunicato della CVS in lingua francese:

cath.ch/red

Foto d'archivio della Conferenza dei vescovi svizzeri
22 Aprile 2020 | 18:15
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