La cattedrale di Coira
Svizzera

Codice etico per contrastare gli abusi nella diocesi di Coira: gli apprezzamenti al testo

Gli organi della Chiesa cattolica della Svizzera centrale hanno recentemente accolto con favore l’introduzione del Codice di condotta sugli abusi sessuali nella diocesi di Coira. Tuttavia, le voci critiche si sono fatte sentire, soprattutto sulla stampa.
 Con kath.ch

«Un segno necessario e incoraggiante». È così che il Gran Consiglio delle Chiese della città di Lucerna descrive il Codice di condotta (Verhaltenskodex), lanciato dalla Diocesi di Coira nell’aprile 2022 per contrastare gli abusi. In una lettera aperta, l’organismo ritiene che il Codice sia un «importante messaggio che la cattiva condotta nella Chiesa non è più tollerata e che c’è la volontà di cambiare». Secondo i 22 cofirmatari, l’orientamento sessuale non ha nulla a che vedere con la fede in Dio.

Ritardi a Basilea

Anche la Chiesa cattolica del cantone di Lucerna ha annunciato il proprio impegno sul tema degli abusi sessuali e sta organizzando ulteriori corsi di formazione. Tuttavia, il Verhaltenskodex Iil codice etico) non si applica al Cantone di Lucerna, che fa parte della diocesi di Basilea. Quest’ultima ha registrato alcuni ritardi nel suo approccio alla prevenzione degli abusi. In particolare, la responsabile di questo settore, Christiane Weinand, ha lasciato l’incarico all’inizio di maggio. La causa sarebbe da ricercare nelle «diverse aspettative» sulle priorità. Va notato che tutti gli operatori pastorali della vicina diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo (LGF) sono tenuti a firmare la «Carta contro gli abusi sessuali» pubblicata dall’episcopato all’inizio del 2019.

Uri entusiasta

Nella diocesi di Coira, anche il Consiglio di Uri ha approvato e accolto il Codice di condotta. «La fiducia di molti fedeli nella Chiesa è stata scossa fin nelle sue fondamenta ed è urgente intervenire», ha dichiarato Alex Christen, vicepresidente del Consiglio. Gunthard Orglmeister, presidente del Consiglio, ha elogiato il nuovo vescovo di Coira, Mons. Joseph Bonnemain. La sua nomina nel marzo 2021 segna «l’inizio di una nuova era di collaborazione molto costruttiva e orientata alle persone». Con 16 voti a favore, uno contrario e un’astensione, l’approvazione della «raccomandazione urgente sull’attuazione» del Codice è stata chiara.

L’organismo ha deciso che nel Cantone di Uri le parrocchie saranno responsabili dell’attuazione del concetto di protezione. Il Codice di condotta deve essere firmato da tutti i dipendenti della Chiesa. Nel prossimo futuro verranno offerti corsi di base, di sensibilizzazione e di perfezionamento su questo tema.

Il dissenso «ignorato»?

Nonostante le lodi e l’accoglienza positiva del Codice etico nella Svizzera centrale, sono comunque sorte delle critiche. Circa quaranta sacerdoti della diocesi di Coira, riuniti in un «Circolo» (Priesterkreis), hanno lanciato una petizione per chiedere al vescovo di formare una commissione rappresentativa per rivedere il testo. Essi rimproverano al «Verhaltenskodex» di non essere conforme all’insegnamento della Chiesa sulla sessualità. Di fatto i preti del circolo sono d’accorso sul 95% di quello che il codice etico contiene, dissentono su un 5%. Il vescovo Bonnemain ha affrontato in un primo, recente incontro, coloro che rappresentano questo dissenso.

kath.ch/testo rivisto e adattato da catt.ch

La cattedrale di Coira | © catt.ch
24 Maggio 2022 | 22:42
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