Bigorio: «Dal fondovalle risalendo fino al Santuario per onorare e pregare assieme a Maria»

Dopo due anni di assenza forzata a causa della pandemia, giovedì 26 maggio al Convento del Bigorio sarà di nuovo celebrata la Festa dell’Ascensione. Per l’occasione, riprenderà anche il tradizionale pellegrinaggio delle parrocchie della Capriasca sul sentiero che da Tesserete conduce al Convento, che terminerà con la S. Messa delle ore 10.30, celebrata nella chiesa conventuale – oggi santuario – di S. Maria Assunta. Una tradizione che ha ripreso vigore 15 anni fa, per volontà di un confratello, fra Roberto Pasotti. «Ho voluto far rivivere una devozione in realtà attestata da secoli», ci racconta. «Rileggendo le antiche cronache del convento, troviamo infatti diversi accenni ad essa. Questi ci raccontano che per »onorare la devotissima immagine di Maria Vergine, li popoli circonvicini, cioè di Tesserete, di Bidogno, di Ponte, e di Origlio, vi vengono processionalmente» ». Oggi questa processione votiva ripercorre, nel suo ultimo tratto, la salita della Via Crucis. Le 14 cappelle che compongono il percorso sono state restaurate nel 1978. Anche in questo caso il promotore ne fu fra Roberto: «Durante il restauro si progettò l’inserimento di una nuova raffigurazione non legata al tema della Passione di Cristo, ma proponendo dei temi che si riallacciassero al Vangelo. Per realizzare l’opera, furono incaricati 8 artisti». Al termine della via, posta contro il muro del convento si erge la grande croce in legno di castagno che sulla parte superiore porta i simboli della Passione. Croce posata nel 1794 e rifatta a nuovo il 1. novembre 2015. Benedetta dal vescovo Valerio Lazzeri, è forte richiamo di questo percorso penitenziale. «Mi piace pensare – conclude fra Roberto – alla seguente preghiera di Michel Quoist: «Vorrei salire molto in alto, Signore,/ sopra la mia città, sopra il mondo, sopra il tempo/vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi./ Vedrei allora l’universo, l’umanità, la storia;/ come li vede il padre/ vorrei la bella, eterna idea d’amore»».