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Auguri di Natale dalla Siria

«La lotta all’Isis non è finita in Siria, ma siamo sicuri che il ritiro dei soldati Usa dal nord – est sia il segno di una nuova fase, l’inizio della fine della guerra»: sono le parole con cui mons. Antoine Audo vescovo caldeo di Aleppo ed ex presidente Caritas Siria, spiega i sentimenti del popolo siriano di fronte alla decisione del presidente Donald Trump di portare via dal Paese, entro trenta giorni, circa duemila soldati.

Il motivo arriva da twitter: «Abbiamo sconfitto l’Isis» scrive Trump «per la mia presidenza l’unica ragione per essere lì». Non poche le critiche giunte in primis da Israele ma anche dallo stesso Pentagono che, insistendo sulla lotta agli estremisti islamici, starebbe cercando di dissuadere il presidente con la carta del» tradimento» delle milizie alleate curde a rischio ora di una offensiva turca. Diversa la reazione della Russia che invece parla della scelta USA come di un viatico per una «reale prospettiva di accordo politico».

In cammino verso la pace definitiva

«Per noi siriani l’impressione generale in questo momento è di aver intrapreso un cammino verso la fine della guerra nonostante la presenza ancora di gruppi armati» e il ritiro dei soldati statunitensi andrebbe in questa direzione. Nelle parole del vescovo caldeo di Aleppo non prevale dunque il timore. Visitando nei giorni scorsi proprio le popolazioni del nord-est mons. Audo testimonia la cessazione nell’area delle violenze più forti e di una volontà dei curdi, in particolare, di puntare alla presenza dello Stato siriano e non di «uno Stato autonomo». Il presule parla di soluzioni temporanee e rilancia che oggi occorre trovare una soluzione definitiva, «un accordo tra russi e americani per tutta la Regione».

Leggi gli auguri di mons. Audo per questo Natale.

21 Dicembre 2018 | 06:20
Tempo di lettura: ca. 1 min.
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