Ticino e Grigionitaliano

Masseria di Cornaredo: Natale di solidarietà

Di disagio, precarietà, solitudine è una spia l’affluenza al pranzo solidale che ad ogni Natale gli «Amici del gròtt mòbil” offrono d’intesa con fra Martino Dotta per la mensa della «Fondazione Francesco». 150, quest’anno, i pasti caldi gratuiti serviti nella nuova sede della masseria di Cornaredo, in parte con la consegna per l’asporto ed in parte con il consumo sul posto nelle forme di un pranzo solidale e privo di formalità. Il menù: lasagne di verdura, pollo con verdure, panettone gigante. Prima, l’abbraccio conviviale con un aperitivo analcoolico; al termine, per tutti, piccoli panettoni prodotti in Val Colla. Consueto coordinamento da parte di Samuele «Sem» Degli Antoni; dal Consiglio di Stato, in visita Raffaele De Rosa; dal Municipio di Lugano, presenti Lorenzo Quadri, Tiziano Galeazzi e Cristina Zanini Barzaghi; interludi con letture (per la voce di Margherita Coldesina) e brani musicali. Un evento che evidenzia quanto ci sia di vero nel recente rapporto pubblicato dal Dipartimento della sanità e della socialità, Dipartimento delle finanze e dell’economia e Ufficio di statistica, che hanno condotto un’indagine sulla situazione socioeconomica della popolazione.

Uno sguardo al rapporto cantonale sulla povertà pubblicato a dicembre 2023

Tasso di povertà passato dal 6,1 al 7,4% – L’analisi pubblicata dal Dipartimento della sanità e della socialità, Dipartimento delle finanze e dell’economia e Ufficio di statistica, – che ha preso in esame il periodo 2016-2018 – mostra come il tasso di povertà reddituale assoluta, «ovvero la percentuale di individui in un’economia domestica il cui reddito disponibile è inferiore al minimo vitale sociale», ammonta al 7,4%: una percentuale in aumento rispetto al 6,1% del 2015.

Tra le persone in povertà reddituale assoluta, «circa la metà fa parte di un’economia domestica che non dispone di un patrimonio netto sufficiente per coprire tre mesi di minimo vitale sociale in caso di un’ipotetica assenza di reddito» si legge in una nota. E la categoria più colpita è quella rappresentata da «adulti soli con minori».

Una povertà persistente – Ma quanto dura la povertà per coloro che in un periodo della vita si trovano nella condizione di doverla fronteggiare? Lo studio ha rilevato che durante il triennio preso in esame il 3,8% delle persone in condizione di povertà «è stato in una situazione di povertà reddituale assoluta durante tutti e tre gli anni considerati». Insomma, non ne è mai uscito.

Senza prestazioni sociali tasso di povertà raddoppiato – A mitigare la gravità di un quadro che non può che destare una certa preoccupazione sono venute in soccorso le prestazioni sociali: queste, a detta del rapporto, «contribuiscono a ridurre in maniera importante la percentuale delle persone in povertà. Nel 2018, in assenza delle prestazioni sociali come fonti di reddito, la povertà reddituale assoluta sarebbe stata del 14,6%, vale a dire quasi il doppio del valore riscontrato (7,4%)».

Anziani molto colpiti ma ci sono anche i giovani in fascia «debole» – Tra le pagine del «Rapporto sociale: statistica sulla povertà in Ticino» si trova anche che «considerando solamente il reddito, le categorie più anziane sono quelle caratterizzate dai tassi di povertà reddituale assoluta e di persistenza in povertà più elevati» ma che considerando anche il patrimonio sono invece le classi più giovani a mostrare le percentuali più elevate di persone in povertà reddituale assoluta combinata a un’assenza di patrimonio netto».

Oltre a ciò – scrivono gli estensori dell’indagine – le classi d’età più giovani sono anche le categorie con i maggiori divari di povertà reddituale assoluta.

| © catt
27 Dicembre 2023 | 09:16
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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