Amazzonia, la denuncia del cardinale Hummes e del vescovo Krautler: il 2017 »Annus horribilis»

L’Amazzonia – per la quale Papa Francesco ha convocato un’assemblea speciale del Sinodo dei vescovi a Roma nell’ottobre 2019 – è stata trasformata in una terra senza legge o senza stato di diritto, in balìa delle prepotenze di chi ha soldi e potere, e dove il potere politico, giudiziario e le forze dell’ordine sono come fantasmi. La denuncia arriva dal cardinale brasiliano Claudio Hummes, presidente della Red Eclesial Pan Amazónica (Repam), e il vescovo Erwin Krautler, presidente della Repam-Brasil, in una lettera diffusa in occasione del tempo di Natale, intitolata «¡Tanta violencia en la Amazonia, pero la Vida, Don de Dios, es más fuerte!».

 

Il documento – riportato dall’agenzia Fides – richiama l’evento del Natale che irrompe tra i segni di morte e di oppressione che feriscono l’Amazzonia, divenuta «moneta di scambio nelle trame politiche di rappresentanti pubblici immersi nel fango della corruzione», con un costo di sofferenze collettive pagato «dalle popolazioni amazzoniche che resistono alla distruzione della nostra casa comune».

 

La lettera si sofferma sugli omicidi, sui casi di deportazione e di saccheggio delle case e delle terre che hanno funestato la vita delle popolazioni amazzoniche nell’ultimo anno. «Il 2017 – sottolinea il documento – si chiude con un bilancio senza precedenti di morti di contadini, uomini, donne e bambini. I conflitti si sono intensificati e hanno raggiunto tutti gli angoli dell’Amazzonia».

 

Le informazioni riportate nella missiva mostrano «una imperdonabile negligenza da parte dello Stato, che in quei conflitti non ha difeso sufficientemente le vittime e, in alcuni casi, ha assunto il ruolo di aggressore». Viene richiamata anche «la mancanza di indagini e l’impunità per la maggior parte dei crimini commessi in Amazzonia».

 

A conclusione della lettera, Hummes e Krautler ricordano che «la fede profetica di molti testimoni dell’Amazzonia», che riconoscono e confessano «l’incarnazione di Dio in mezzo ai poveri»: «La nascita di Gesù in una stalla, fuori dalla città è già un’opzione silenziosa di Dio per i poveri e gli esclusi, quelli che il mondo considera superflui come oggetti «usa e getta». I poveri, nella loro condizione di esclusione dal «banchetto della vita», diventano i prediletti di Dio».

VaticanInsider

8 Gennaio 2018 | 07:20
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