Alto commissario diritti umani condanna l’Ungheria per la legge che criminalizza chi aiuta i rifugiati

L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ra’ad Al Hussein condanna la decisione del Parlamento ungherese di approvare una legislazione che criminalizzi individui e gruppi ritenuti sostenitori di richiedenti asilo, rifugiati e migranti privi di documenti. «È un attacco ai diritti umani e alle libertà fondamentali in Ungheria», ha dichiarato Al Hussein che ha parlato di «costante fomentare odio» da parte del Governo ungherese e di «vergognosi sviluppi» politici, «apertamente xenofobi e in contrasto con gli standard e i valori dei diritti umani europei e internazionali».

Se pure lo Stato ungherese è responsabile dei suoi confini,

«questa legislazione minaccia la sicurezza e i diritti umani di migranti e rifugiati, così come il lavoro vitale delle Ong e dei difensori dei diritti umani che forniscono protezione e assistenza».

Secondo la nuova legislazione, che potrebbe entrare in vigore già dal 1° luglio, le autorità potranno «arrestare, multare e allontanare immediatamente dalla zona di confine ungherese con Paesi non Schengen» chiunque «sospettato di aiutare una persona a presentare una domanda di asilo o ottenere un permesso di soggiorno, o di fornire altra assistenza legale o umanitaria», spiega la nota Onu. L’Ungheria ha anche annunciato l’introduzione di una tassa del 25% sui finanziamenti per le Ong che «sostengono l’immigrazione».

«La capacità delle organizzazioni della società civile di operare in modo indipendente, incluso l’accesso ai finanziamenti», sottolinea la nota, «è parte integrante dei diritti alla libertà di associazione, opinione ed espressione, previsti dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, sottoscritto anche dall’Ungheria».

AgenziaSir

22 Giugno 2018 | 16:50
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