Il cardinale Pietro Parolin
Svizzera

Abusi: il cardinale Parolin (appellandosi alla Convenzione di Vienna) spiega che non si possono aprire gli archivi della Nunziatura di Berna

Secondo il Sonntagsblick del 6 gennaio 2024, il cardinale Parolin ha negato l’accesso agli archivi della Nunziatura in Svizzera ai ricercatori coinvolti nel progetto pilota dell’Università di Zurigo sugli abusi nella Chiesa. Gli esperti si dicono delusi, ma intendono rinnovare la loro richiesta.

«Secondo la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, gli archivi sono inviolabili. Di conseguenza, non possiamo aprire gli archivi della Nunziatura», ha dichiarato il cardinale Pietro Parolin al Sonntagsblick.
Tuttavia, il Segretario di Stato vaticano ha aggiunto che i ricercatori possono utilizzare gli archivi diocesani. Il cardinale ha anche spiegato che i casi di abuso in Svizzera sono documentati dal Dicastero per la Dottrina della Fede. Ha assicurato che l’accesso agli archivi può essere richiesto ad hoc, sui singoli casi.

L’accesso agli archivi della Nunziatura è una delle richieste del gruppo di progetto pilota dell’Università di Zurigo, incaricato dalla Chiesa in Svizzera di condurre ricerche sui casi di abuso sessuale. Il primo rapporto del gruppo, pubblicato il 12 settembre 2023, ha identificato più di 1.000 casi e oltre 500 abusatori nel contesto ecclesiastico in Svizzera negli ultimi 70 anni.

Archivi utili

Gli archivi della Nunziatura, che appartengono alla Santa Sede e quindi a uno Stato indipendente, sono regolati dalla Convenzione di Vienna del 1961, un trattato di diritto internazionale che regola le relazioni diplomatiche tra gli Stati. Secondo questo testo, gli archivi delle ambasciate sono «inviolabili in ogni momento, ovunque si trovino». L’accesso agli archivi del Dicastero per la Dottrina della Fede, invece, è aperto alle persone con uno status accademico sufficiente.

Tuttavia, le storiche Monika Dommann e Marietta Meier, che guidano il progetto pilota dell’uni di Zurigo, hanno dichiarato al Sonntagsblick che intendono insistere. «Per la ricerca storica, gli archivi della Nunziatura e del Vaticano sarebbero molto importanti. Faremo una nuova richiesta nelle prossime settimane», hanno detto. «È essenziale seguire la corrispondenza tra la Svizzera, la Nunziatura di Berna e Roma per scoprire quali casi sono stati effettivamente segnalati e come si sono svolte le procedure». I ricercatori hanno sottolineato che un esame puramente ad hoc dei fascicoli non sarebbe soddisfacente. «Un confronto sistematico a livello internazionale è possibile solo con un accesso completo agli archivi». (cath.ch/sonntagsblick/arch/ag/rz – trad. catt.ch)

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Il cardinale Pietro Parolin | © globalpulsemagazine.com
8 Gennaio 2024 | 10:33
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