Ticino e Grigionitaliano

A «Strada Regina» la casa S. Filippo Neri di Sonvico per i sacerdoti anziani

Da coloro che la abitano è definita «la casa della gioia» perché chi vi entra «deve trovarsi nella serenità, nella gioia e nell’amore». Aperta nel 2000, la Casa dei preti anziani di Sonvico è oggi una realtà viva che accoglie i sacerdoti, ormai in età di pensione, e offre un’esperienza di vita comunitaria e di fraternità.

La storia
A raccontare la storia di questo luogo è don Angelo Crivelli: «La casa è sorta 22 anni fa, ma le radici di questa esperienza sono nate già negli anni ›60, da un gruppo di preti che ha sentito il desiderio di condivivere il tempo delle vacanze nel sud della Spagna. Attraverso questo esperienza abbiamo scoperto come è bello vivere insieme da sacerdoti. Le giornate erano scandite dalla preghiera insieme, e poi liberamente ognuno si occupava delle proprie attività: chi cucinava, chi faceva giardinaggio, chi andava in spiaggia per una nuotata». Una sera di luglio, i sacerdoti riuniti in Spagna condividono il desiderio di portare questo spirito di fraternità anche in Ticino nella loro diocesi, allargando la proposta ad altri preti. «Qualche anno dopo è nata l’idea di realizzare una casa per il tempo della nostra anzianità. Oggi, lo spirito di questa casa è la fraternità per vivere con altri fratelli nella gioia e in serenità. Io penso – conclude don Crivelli – che il Natale sia proprio questo: non essere soli nel vivere i giorni più faticosi».

Un tempo fraglie ma ricco
Come ogni famiglia, la caratteristica più importante di questo modo di vivere «è quella di essere capaci di vedere il bisogno dell’altro» – confida don Mario Pontarolo, direttore della casa di Sonvico intitolata a San Filippo Neri, il cui motto è «state buoni se potete». «Quando uno vede il bisogno dell’altro apre le braccia, lo accoglie. Dio è amore ma noi dobbiamo renderlo visibile attraverso la nostra capacità di incontrarlo negli occhi degli altri». Sembra semplice a parole, ma nei fatti? «Nei fatti non è sempre facile, perché tante volte ci sono delle erbacce come l’invidia, la gelosia, l’incapacità di amare realmente Lui nel prossimo». In ogni tappa, conclude don Mario, la nostra «è una vita condivisa con le realtà presenti in quel momento. Il passato è passato, il futuro non lo conosciamo, dobbiamo vivere il presente con gioia».

Un altro ospite della casa è don Pietro Borrelli che ricorda la decisione di trasferirsi in questa struttura, ma anche il desiderio di voler dare ancora tanto alla comunità: «Arrivato agli 80 anni ho sentito che era giunto il momento di lasciare la parrocchia perché l’impegno era troppo gravoso, ma fin quando c’è la salute sono ben contento di aiutare nelle celebrazioni o per altri servizi. Nella giornata abbiamo dei momenti fissi, come i pasti e la preghiera, ma poi ognuno è libero ».
Una trentina i preti che in questi anni sono passati dalla casa, alcuni sono rimasti solo pochi mesi, altri addirittura vent’anni: «Qualcuno ha chiuso gli occhi qui», concludono i sacerdoti.

La puntata natalizia di «Strada Regina» sarà dedicata a questa bella realtà locale (oggi, alle ore 18.35, su RSI La1).

Silvia Guggiari

24 Dicembre 2022 | 06:42
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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