Suor Sandra Künzli

Una storia speciale per il giorno della memoria


Il 27 gennaio ricorre il giorno della memoria, istituito nel 2005, per ricordare lo sterminio del popolo ebraico e la liberazione del campo di Auschwitz da parte degli alleati nel 1945. A tal proposito desidero raccontarvi una storia commovente, realmente accaduta. Questo fatto è stato narrato alla trasmissione «Angeli» andata in onda fra il 1997 e il 2000 prima su Italia 1 e poi su Rete 4, diretta da Marco Liorni. Fra Roberto Pasotti (cappuccino e artista ticinese), in occasione dei suoi 90 anni, ha fatto un’osservazione pertinente: «Se tu nella tua vita inserisci l’amore, fai dei miracoli, ma se non sei capace di inserire l’amore, a poco a poco sei morto». Certi nostri incontri non sono frutto del caso, ma doni della Provvidenza che guida le nostre strade per avvicinarle sempre più a Dio e alla sua amicizia. Un ragazzino ebreo di nome Hermann, si trovava in un campo di concentramento vicino a Berlino e sentiva tutti i giorni i morsi della fame. I detenuti vivevano con una fetta di pane e un po’ di acqua. Un giorno vide una ragazzina, dall’altra parte della recinzione e le chiese se avesse qualcosa da mangiare. La ragazzina gli lanciò una mela. Si chiamava Roma. Questo fatto si ripeté per molto tempo e, quasi per miracolo, i due amici non furono mai scoperti. Lui prendeva la mela e scappava via. Una mattina, il ragazzo, le disse che era l’ultimo giorno che si vedevano, perché erano stati liberati. La ringraziò. I due non si rividero più. Gli anni passarono… La ragazza divenne infermiera e il nostro protagonista provò a fidanzarsi diverse volte ma non trovò mai la donna giusta con la quale formare una famiglia. Un giorno, un suo amico, lo invitò al Luna park vicino a New York, dove Hermann si era trasferito. C’era anche la fidanzata con la sua amica. Un incontro a quattro. Il giovane ebreo accettò e aprì il cuore raccontando la sua storia e il periodo nel campo di
concentramento. L’amica disse, stupita, che quella ragazzina era proprio lei. Quasi per miracolo, i due si erano nuovamente incontrati a distanza di molti anni. Il giovane ebreo le disse che voleva sposarla. Lei si meravigliò che avesse deciso così in fretta, ma lui le rispose: «Tu mi hai salvato la vita e tu sarai la compagna fedele al mio fianco. Tu sei la persona giusta.» La loro unione non si è mai spezzata. Storie come queste, ci aiutano a capire che dietro a tanto dolore e sofferenza, come il fuoco sotto la brace, può sopravvivere l’amore; un amore che non ha mai fine perché ha in Dio la sua sorgente.
Suor Sandra Künzli, monaca agostiniana ticinese

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27 Gennaio 2024 | 06:09
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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