Cristina Vonzun

«Ascoltate!»: l'invito controcorrente del Papa ai comunicatori

«Ascoltate!» è il tema che papa Francesco ha scelto per la 56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che si celebrerà nel 2022. Il tema è stato diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Il Papa «chiede al mondo della comunicazione di reimparare ad ascoltare»: «La pandemia ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione», recita la nota vaticana. «La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche il lavoro dei mezzi della comunicazione sociale». Laici o ecclesiali che siano. «Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto». «Gesù stesso ci chiede di fare attenzione a come ascoltiamo», conclude la nota, perché «per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi»: «In questo tempo nel quale la Chiesa tutta è invitata a mettersi in ascolto per imparare ad essere una Chiesa sinodale, tutti siamo invitati a riscoprire l’ascolto come essenziale per una buona comunicazione».

Poche parole in attesa a gennaio della pubblicazione del messaggio. A cosa pensare? Che è una bella sfida questa dell’ascolto per il mondo dei media proiettati in una frenesia informativa continua. Scrivere subito, dare la notizia «prima» degli altri, precipitarsi nelle anticipazioni, estrapolare la frase ad effetto dalle dichiarazioni dell’interlocutore, buttare l’immagine più forte nell’arena mediatica, possibilmente prima degli altri. Il Papa rimette al centro del villaggio della comunicazione la relazione con l’altro, l’ascolto che vuole dire anche prendersi il tempo di stare tra la gente, di approfondire, di capire, di sentire l’altro, affinchè il risultato della comunicazione sia veramente qualcosa di condiviso (che è il significato stesso della parola «comunicare») e non di travisato o stravolto solo per produrre effetti e guadagnare visualizzazioni. Una bella provocazione per l’attività giornalistica oggi.

29 Settembre 2021 | 17:40
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