La cattedrale di Lugano
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Don Chiappini parla a 'Millevoci' dopo il decreto di abbandono

Don Azzolino Chiappini, sacerdote 81enne della Diocesi di Lugano arrestato a novembre 2020 con l’accusa di aver segregato in casa una donna finlandese di 48 anni, poi scarcerato e infine recentemente scagionato con decreto di abbandono per l’assenza di condotte di rilevanza penale, ha rilasciato oggi un’intervista al programma radiofonico ‘Millevoci’ della ReteUno della RSI, nella quale ha raccontato la sua versione dei fatti.

La puntata nella quale sono intervenuti anche Andrea Pagani, Procuratore Generale del Ministero pubblico, e Nicola Corti, avvocato e già procuratore pubblico, con la conduzione del giornalista Antonio Bolzani, si può riascoltare a questo link.

Il sacerdote, conosciuto e stimato in diocesi per i tanti incarichi ricoperti durante il suo ministero, ha ripercorso i fatti degli ultimi mesi e proposto una riflessione sulla sua esperienza. Don Chiappini ha parlato dell’arresto e dei tre giorni di carcere preventivo alla Farera. Ci si sente «come una cosa. È come se si fosse un pacco trasportato da un luogo all’altro», la sua testimonianza.

Le indagini si erano concentrate sulla presenza di una donna finlandese nell’abitazione di don Chiappini. «Abitava con me da diversi anni», ha detto il sacerdote, spiegando che la donna «aveva cominciato come collaboratrice conoscendo le lingue e faceva un po’ di faccende domestiche». I sospetti erano nati dal fatto, come ha raccontato Chiappini «che la donna non usciva quasi mai di casa: per questo gli inquirenti avevano pensato a un caso di segregazione». Secondo il prelato la presenza della donna era nota e per il suo lavoro l’ecclesiastico pagava l’imposta alla fonte. Don Chiappini non faceva entrare altre persone in casa, ma ha spiegato di aver assunto questo comportamento per tutelare la donna stessa: «Aveva un po’ di problemi di sonno, dei problemi a uscire. Non voleva uscire e non voleva far entrare nessuno in casa».

Don Chiappini ha ammesso un errore, in quanto la donna finlandese non aveva il permesso di soggiorno. «Il permesso è scaduto e non è stato rinnovato, questo è vero. C’è stata anche giustamente la contravvenzione, ma mi pare di poter dire che non è un motivo sufficiente per tutto quello che è accaduto», ha sostenuto il sacerdote ticinese.

Al termine della conclusione dell’inchiesta, il prete 81enne ha ritenuto opportuno di lasciare tutti gli incarichi in Diocesi e alla Facoltà di teologia come è stato comunicato ufficialmente il 24 febbraio scorso.

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1 Marzo 2021 | 17:00
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