Cristina Vonzun

Joe Biden e i dubbi dei vescovi USA

ll 20 gennaio negli Stati Uniti avverrà il passaggio di consegne tra l’amministrazione Trump e quella del presidente eletto, il democratico Joe Biden. Quest’ultimo, già vicepresidente per 8 anni di Obama, è stato salutato all’elezione dal presidente dei vescovi americani, arcivescovo Gomez, come «secondo presidente degli Stati Uniti a professare la fede cattolica dopo John F. Kennedy». Biden, che si dichiara credente ed è praticante, si trova sicuramente a livello di etica sociale riguardo a temi come l’opposizione alla pena di morte, la regolamentazione del commercio delle armi, l’ambiente, i migranti e la giustizia sociale su posizioni molto vicine a quelle della Chiesa cattolica. Risultano invece inconciliabili le sue posizioni riguardo a temi dell’area pro-life: Biden è personalmente contrario all’aborto ma ha nell’agenda del suo partito la difesa dell’interruzione di gravidanza legalizzata negli USA fino al sesto mese, finanziamenti federali all’aborto e l’apertura al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Biden aveva anche appoggiato – a suo tempo – la clausola contenuta nella riforma sanitaria Obamacare che obbliga i datori di lavoro a fornire ai dipendenti una copertura per anticoncezionali e farmaci abortivi. Dato il complesso rapporto negli Stati Uniti tra religione e politica, non è mancato chi tra i vescovi degli USA ha minacciato il nuovo presidente di «scomunica» proprio per la questione dell’aborto. Per questi nodi un comitato della Conferenza episcopale statunitense ha deciso la creazione di una commissione di vescovi incaricata di affrontare il problema della discrepanza tra le posizioni del presidente Biden e il magistero della Chiesa. Biden risiederà da presidente a Washington. Interpellato dai media, il cardinale Wilton Gregory, l’arcivescovo di Washington, ha dichiarato al National Catholic Reporter, la volontà di collaborare con Biden, enfatizzando la necessità di confrontarsi «in maniera rispettosa» sulla difesa della vita nascente, su cui c’è un’evidente contraddizione tra l’insegnamento della Chiesa e le posizioni della nuova amministrazione USA. Anche sulla questione della comunione, Gregory ha usato toni diversi rispetto a quelli di altri vescovi americani. La partita quindi è aperta con Biden, tra collaborazione riconquistata sui temi della giustizia sociale e doverosa franchezza dei vescovi riguardo alle sfide pro-life, il tutto, tenendo buono l’auspicio del cardinale Gregory: che ambo le parti scelgano la via del dialogo.

Cristina Vonzun

Aborto negli USA: un approfondimento.

6 Gennaio 2021 | 17:50
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