Gerusalemme, raggiunto l'accordo per un nuovo restauro del Santo Sepolcro

A poco più di due anni dalla conclusione del grande, e impegnativo, restauro di natura conservativa relativo all’edicola che sovrasta il Santo Sepolcro a Gerusalemme, il luogo della tomba di Cristo, in assoluto il più santo e più importante per tutta la cristianità – quasi un anno di lavori sotto la direzione di Antonia Moropoulou, docente della National Technical University di Atene che ha coordinato uno staff di circa 30 colleghi dei vari dipartimenti del Ntua, con la consulenza dell’architetto Osama Hamdan e del professor fra Eugenio Alliata – un altro intervento si è reso necessario a seguito di monitoraggi eseguiti in questi mesi ed è del 27 maggio la firma di un accordo tra i responsabili delle comunità cristiane per avviare «una seconda fase di restauro e riabilitazione».

La firma è stata apposta da Theophilos III, patriarca Greco-Ortodosso, fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa e Nourhan Manougian, Patriarca Armeno, a nome delle rispettive comunità cristiane, le stesse che avevano finanziato il restauro precedente, cui si erano aggiunti i finanziamenti di provenienza pubblica, come l’amministrazione greca o il Fondo Mondiale per la conservazione dei monumenti (WMF) e numerosi altri benefattori (tra cui re Abdallah di Giordania).

I tre leader religiosi si sono espressi così in una dichiarazione a caldo dove chiedono anche preghiere per il completo successo dell’impresa: «Noi, alla guida delle comunità cristiane incaricate dello Status Quo del Santo Sepolcro di nostro Signore, annunciamo con grande gioia e soddisfazione il nostro accordo per avviare un progetto per il restauro e la riabilitazione delle fondamenta della Santa Tomba e del pavimento della Chiesa del Santo Sepolcro. Si tratta di un nuovo Progetto che segue a breve l’esito positivo del progetto per il restauro della Sacra Tomba stessa e segna e conferma il costante impegno delle Comunità per il mantenimento e la riabilitazione di questo luogo santissimo, che nel suo silenzio e nella sua scarna nudità proclama eloquentemente l’essenza stessa della nostra Fede».

agenzie/vaticaninsider

31 Maggio 2019 | 13:06
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