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Vescovi Usa: delegazione al confine con il Messico per i migranti

Aprendo i lavori, il cardinale presidente, Daniel DiNardo, ha dichiarato «immorale la decisione di separare i bambini dalle madri» al confine tra Messico e Stati Uniti e ha apertamente contestato la decisione della Procura generale di annullare la sentenza di un tribunale dell’immigrazione che aveva concesso asilo politico a una donna salvadoregna vittima di violenze domestiche.

No alla separazione delle famiglie

Il porporato, insieme a mons. Joe Vásquez, presidente della Commissione per le migrazioni, ha condannato risolutamente «il continuo uso della separazione familiare al confine tra Stati Uniti e Messico come attuazione della politica di tolleranza zero» stabilita dall’amministrazione Trump. Il card. DiNardo ha poi ricordato che leggi vigenti nel Paese devono «garantire che i bambini non siano separati dai loro genitori e esposti a danni e traumi irreparabili».

Proteggere i confini è importante, ma non sacrificare unità familiare

L’unità familiare non può essere sacrificata sull’altare della protezione interna, ha aggiunto: «Mentre proteggere i nostri confini è importante, possiamo e dobbiamo fare meglio come governo, e come società, per trovare altri modi per garantire tale sicurezza. Separare i bambini dalle loro madri non è la risposta». Il presidente dei vescovi ha, inoltre, dichiarato con preoccupazione che «l’asilo è uno strumento che preserva il diritto alla vita»: la decisione della Procura rischia di colpire proprio le donne più vulnerabili, che in questo modo «dovranno tornare ed esporsi a pericoli estremi per la loro sopravvivenza e protezione».

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15 Giugno 2018 | 11:20
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