Nella ex capitale del Califfato ha aperto un luogo dedicato all’incontro e alla lettura. I jihadisti bruciavano i libri e frustavano quanti leggevano testi proibiti. Oggi sugli scaffali trovano posto anche Marx e Nietzsche. Il progetto nato grazie all’impegno di due ingegneri trentenni che vogliono essere «aperti a tutti i settori» e cambiare la società.
Sono oltre 300 ragazzi dai 4 ai 15 anni che – la maggior parte al mattino, un plotoncino al pomeriggio – riempiono di vita 10 classi e i campi di gioco. Sembra una scuola normale
Giovial Maslob, insegnante, racconta gli anni di esilio e il ritorno nella casa e nella terra di origine. La nascita di Gesù oggi riveste «un sapore e un significato speciali». Sono «giornate bellissime», caratterizzate da «un senso profondo di spiritualità e semplicità». Il rientro di quanti hanno deciso emigrare «essenziale per garantirci un futuro».
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