Il 6 febbraio si celebra la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili. Sono una realtà anche in Svizzera. Secondo stime recenti, le ragazze e le donne a rischio o vittime di questa pratica sono numerose.
In Svizzera vivono circa 22 mila donne e ragazze che hanno subito o corrono il rischio di subire una mutilazione genitale.
Il 6 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili (MGF). La Rete svizzera contro questa pratica ha redatto una guida sulle MGF e la protezione dell’infanzia. Lo rende noto Caritas Svizzera, fra i promotori della Rete.
Vittime nel fisico e nello spirito. È quanto emerge oggi nella giornata mondiale indetta dall’Onu per combattere una piaga culturale ancora radicata in almeno trenta paesi, per la maggior parte africani.
Sono diventate adulte senza passare dall'orrenda pratica della mutilazione genitale, e sono state benedette dagli anziani del vilIaggio. Sono 363 le ragazze masai che quest'anno, attraverso i Riti di passaggio alternativi Amref, hanno scelto di entrare nel mondo delle donne senza subire il taglio, come avviene alla maggior parte delle loro coetanee.
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