«Sono stato sollecitato da molte persone che vivono situazioni di difficoltà finanziaria, nuclei familiari che non riescono a far fronte a tutte le loro spese: affitti scoperti, spese sanitarie accresciute o non coperte dalle casse malati. Ma ciò che più preoccupa è il futuro. Con la chiusura di molte attività commerciali la gente teme la perdita del posto di lavoro o la riduzione del salario. E’ inevitabile che a corto e medio termine ci sarà un ulteriore aumento di chi si troverà nel bisogno», afferma fra Martino Dotta.
L’aumento della precarietà si fa sentire. La statistica pubblicata in questi giorni da Caritas Svizzera dà la cifra di 103 mila minorenni in situazioni di povertà nel nostro Paese, anche se in Ticino le misure prese contengono il fenomeno. «Lo sviluppo in prospettiva mi preoccupa», dice fra Martino Dotta, il cappuccino ticinese Direttore della Fondazione Francesco che, in partenariato con altre realtà sul territorio ticinese, assiste persone in necessità.
Sì è sbloccato l'iter per dotare l'istituto di un nuovo refettorio. Aperta una raccolta fondi.
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