Il sacerdote rogazionista, Presidente del 'Centro diurno PBK – Pro Bambini di Kabul’, racconta i contatti avuti con la capitale afghana dopo l'ingresso dei Talebani.
Dopo la preghiera dell'Angelus, Francesco ha implorato che cessi il frastuono delle armi. E da Kabul arriva il «grazie» della comunità cattolica.
Da Roma l'esule che ha raccontato in un libro gli orrori dei talebani e la sua odissea descrive l'angoscia di queste ore tra chi vive di nascosto la propria fede in Gesù mentre gli islamisti avanzano senza incontrare resistenza.
Il giovane si esibisce per le strade della capitale nonostante i rischi e le minacce. Padre Moretti, ex-cappellano presso l’ambasciata italiana a Kabul: «È da ammirare».
Sono 3,7 milioni i piccoli afghani, in maggioranza bambine e ragazze, che non frequentano la scuola.
Il sacerdote Giovanni Scalese, responsabile della Missio sui iuris, è confinato in Ambasciata ma testimonia il Vangelo nel remoto paese dell'Asia centrale, sognando una Chiesa «pubblica».
Francesco ricorda gli attentati in Somalia, Afghanistan e New York. E nella festa di Ognissanti spiega: «I santi non sono modellini perfetti, ma persone attraversate dal Signore».
Si tratta di una pratica di schiavitù sessuale dei bambini molto diffusa, che viene utilizzata da capi di guerre, militari e polizia, ma anche da alcuni politici e da persone ricche e influenti.
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