Il Papa prega per l'Afghanistan: trovare soluzioni al tavolo del dialogo

Antonella Palermo – VATICAN NEWS

«Vi prego di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo. Solo così, la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne, anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco».

Così Papa Francesco, domenica 15 agosto dopo l’Angelus da Piazza San Pietro, si è unito «all’unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan» dove i talebani hanno ormai preso possesso anche della capitale Kabul. 

Il ringraziamento di padre Scalese da Kabul 

La crisi nel Paese asiatico avvera tragicamente le preoccupazioni espresse dai religiosi in loco, in particolare dal padre Giovanni Scalese che, appena sabato 14 agosto ai microfoni di Vatican News, aveva lanciato un accorato appello a tutti i cristiani a pregare perché il dolore della guerra non si prolungasse ancora tra la popolazione già stremata. Domenica 15 agosto, subito dopo l’appello del Pontefice, il sacerdote barnabita – responsabile della Missio sui iuris in Afghanistan, istituita nel 2002 da Giovanni Paolo II – ha espresso il suo grazie al Papa. «Ne abbiamo veramente bisogno. Gli effetti della preghiera in questi giorni e in ogni parte del mondo sembra che già si vedano – ha dichiarato – perché i talebani sono entrati a Kabul però senza usare la violenza. Si sta formando un governo di transizione. Dobbiamo continuare a pregare perché le cose si risolvano in modo pacifico».

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO E ASCOLTA L’INTERIVSTA A PADRE SCALESE SUL SITO DI VATICAN NEWS

16 Agosto 2021 | 10:30
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