Voci e immagini dal campo invernale dell'Azione Cattolica Giovani a Camperio

È ripartita l’attività di Azione Cattolica Giovani. Dal primo al 7 gennaio si è infatti svolto il campo invernale alla Montanina di Camperio. «È stata una settimana a casa nostra, in famiglia, per rivivere momenti di amicizia e fede. La ripartenza è stata naturale, come una macchina che non ha mai smesso di funzionare. Abbiamo cantato, pregato, sciato e giocato con un fantastico gruppo di giovani che ci hanno donato moltissimi momenti di gioia e serenità», racconta Nico Norton, responsabile del campo. Il tema della settimana era il coraggio: quello di affrontare una nuova esperienza, di porsi domande, di credere, di formare nuovi legami di amicizia. «Ciò di cui siamo più fieri e grati è la gioia che, assieme ad una fantastica squadra di animatrici ed animatori, siamo riusciti a dare nel cuore dei nostri ragazzi», confida Nico.

Lo raccontano anche i giovani fra i 13 e 14 anni nelle loro testimonianze. Beatrice a Camperio ha ritrovato la fede. «A Camperio mi si è aperto un mondo, un mondo di felicità e di pace. Grazie a questi giorni vissuti insieme a tanti amici, mi sento più felice con me stessa. Ho cambiato prospettiva! Mi hanno aiutato a trovare la fede che avevo già dentro. Ogni volta che bisognava andare in cappella, io ero felicissima. Anche per Alessia è stata una bellissima esperienza. «Ha cambiato totalmente la mia visione sulla Chiesa. Il clima che si è creato tra tutti è stato straordinario. Prima di arrivare a Camperio avevo quasi perso la fede: questa esperienza ha aiutato a trovare la strada di Dio». Adam ha apprezzato il tema proposto. «I primi coraggiosi sono stati Maria e Giuseppe, genitori di Gesù, perché hanno dovuto proteggere il bambino fuggendo. Di questo campo la cosa che mi è piaciuta di più è stata la compagnia di tutti i partecipanti e degli animatori». Felipe ha partecipato al campo perché su consiglio si un amico. «Mi sono divertito e mi è piaciuto parecchio, anche perché ho legato con diverse persone. Il tema del campo era abbastanza interessante ma a volte un po’ difficile da seguire. Le cose che mi sono piaciute di più sono state lo sci, lo Splash & Spa e il pattinaggio, perché non lo sapevo fare».

Anche fra gli animatori c`è molta soddisfazione. Per Joshua il campo invernale è stato una novità. Fino ad ora avere preso parte a quello estivi. «Ho trascorso una bella settimana e mi sono subito integrato, questo ha fatto si che le mie migliori qualità potessero uscire. Mi ha davvero colpito e lasciato un segno il senso di cristianità e quindi il messaggio che c’è dietro a tutto questo. Personalmente non ho mai visto la religione cristiana come una cosa vicina a me. Faccio comunque scout in una sezione molto cattolica quindi ho imparato ad accettare e a comprendere questo mondo e qui al campo ho ricevuto davvero un bel messaggio. Mi ha fatto riflettere per la prima volta e mi ha schiarito anche le idee». Lucia consiglia a tutti i giovani di fare l’esperienza di un campo invernale. «Per tutta la settimana, in vari momenti, si riescono ad approfondire e consolidare la propria spiritualità e la propria fede sia a livello personale sia, soprattutto, insieme ad altri giovani, dai percorsi di vita più disparati. Inoltre, la vita in comune, con gli altri animatori e con i ragazzi del campo, ti arricchisce perché ognuno di loro porta delle esperienze diverse che ti regalano qualcosa di nuovo. Se penso ad una frase che descrive alla perfezione questa esperienza è di sicuro la gioia dell’incontro», sottolinea e aggiunge. «Per gli animatori, riuscire a discutere coi ragazzi più giovani di temi spesso difficili, è un’esperienza gratificante. Si spera sempre che il percorso fatto durante la settimana aiuti questi giovani ad affrontare al meglio gli ostacoli che la vita metterà loro davanti». A livello personale «il campo mi ha permesso di ritrovare la gioia di pregare insieme, soprattutto tramite il canto. Cantare e pregare tutti insieme è un metodo forte per praticare la propria fede».