Venezia, stremata dall’acqua alta, si affida di nuovo alla Madonna della Salute

Venezia, stremata dall’acqua alta, si fa pellegrina e si affida di nuovo alla Madonna della Salute. La città intende rinnovare così l’antichissimo «voto». La tradizionale festa veneziana risale a quasi quattro secoli fa, nel 1630, quando la Repubblica Serenissima fece voto di erigere una nuova chiesa – intitolata a «S. Maria della Salute» e affidata per la costruzione al Longhena -, a conclusione della pestilenza che minacciava di distruggere la città lagunare.

L’apertura ufficiale e la benedizione del ponte votivo sul Canal Grande è fissata per martedì 19 novembre, alle 14.30, presso il traghetto di San Maria del Giglio e alla presenza del sindaco, delle autorità cittadine e del patriarca. Subito a seguire, alle 15, nel seminario patriarcale alla Salute, si terrà la presentazione del libro «White Marble and the Black Death. Il marmo bianco e la peste nera» sulle opere dell’altare maggiore della basilica. Interverranno all’incontro il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, la presidente della Fondazione Venetian Heritage Onlus, Valentina Marini Clarelli Nasi, e l’amministratore delegato di Marsilio Editori, Luca De Michelis. Il patriarca Moraglia presiederà la messa solenne di giovedì 21 novembre, alle 10, nella basilica della Salute a Venezia e guiderà, inoltre, il pellegrinaggio diocesano dei giovani in programma la sera della vigilia, mercoledì 20 novembre, a partire dalle 18.15, con ritrovo in piazza San Marco per incamminarsi poi verso la basilica della Salute, dove l’arrivo è previsto verso le 19.15. Nel corso del pellegrinaggio è previsto l’intervento-testimonianza della missionaria saveriana suor Maria Angela Bertelli, a lungo impegnata in Africa e in Thailandia.

Agenzie

16 Novembre 2019 | 16:27
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