Internazionale

Ucraina: madri surrogate e tratta, oltre il dramma delle bombe

Sulla tragedia dell’Ucraina ora si allunga l’ombra della tratta di persone. La maggior parte dei tre milioni di profughi è fatta da donne sole con bambini. Lo abbiamo visto a Palanca in Moldavia, a Sighet e a Siret in Romania, valichi di frontiera dove ogni giorno arrivano migliaia di persone in fuga dalla guerra. Le diocesi della zona stanno allestendo gruppi di lavoro per evitare che questo turpe traffico si sommi alla guerra scatenata dalla Russia. Mediamente, ogni giorno, in Moldavia e Romania entrano non meno di 12.000-15.000 persone, e i trafficanti, purtroppo, si sono già fatti vivi.

Don Lodeserto: in Moldavia la Chiesa lavora per evitare questo traffico

Una donna di 20-25 anni da sola con bambino, disperata perché non sa quale è il suo futuro ma anche il suo presente, rischia di essere una facile preda per i trafficanti. «Questa è una realtà che ormai non è all’orizzonte, ma è quotidiana – ci dice don Cesare Lodeserto, vicario episcopale a Chisinau in Moldavia – A motivo di ciò abbiamo creato una struttura per le figure più fragili, femminili, per i minori, per le giovanissime con figli piccoli. Dobbiamo essere attenti a questo fenomeno per non rendere l’accoglienza sommaria e casuale. Serve un’accoglienza mirata, protetta per i rifugiati in tutte le loro necessità. La struttura che abbiamo messo in piedi è guidata da due sacerdoti, di cui uno di madrelingua russa, per avere un approccio ancora più diretto, oltre alla presenza di uno psicologo e di un mediatore. Queste sono persone che accompagnano i rifugiati in tutte le loro necessità, parliamo di documenti e di viaggi».

Malintenzionati cercano di adescare donne sole

Don Lodeserto dice che c’è l’evidenza di trafficanti in loco, un’evidenza confermata da vari organismi internazionali. In tutta Europa nel 2018 le vittime di tratta erano non meno di 26 mila. «Quindi parliamo di un rischio di adescamento di donne e minori, di minori non accompagnati. Attualmente qui in Moldavia ci sono 120 mila rifugiati. Ci sono stati casi di donne che sono state avvicinate, ci sono soggetti italiani ed europei qui presenti e noi stiamo cercando di ostacolare tutto questo soprattutto attraverso l’informazione – sottolinea Lodeserto – Le autorità locali sono impegnate a contenere il numero di rifugiati in una terra, la Moldavia, molto povera e che teme di essere invasa da un momento all’altro».

Madri «in affitto» e bambini nati su commissione sono le altre vittime collaterali della guerra in Ucraina.

L’Ucraina è la seconda meta mondiale per la Gravidanza per altri (Gpa), con un numero variabile tra i 2.000 e i 2.500 bambini nati ogni anno. Nel fiume di notizie di morte e distruzione che arrivano dall’Europa dell’Est, è passato sotto silenzio un altro dramma. Quello delle madri surrogate che hanno partorito nelle ultime settimane o che partoriranno nelle prossime, e dei figli che dovranno attendere a tempo indeterminato l’arrivo delle coppie straniere che diventeranno la loro famiglia legale, così come era accaduto durante il primo lockdown globale a causa del Covid. Uno scenario che si ripete, dunque, con risvolti più drammatici. Sarebbero 800 le donne incinte per conto di coppie straniere che hanno scelto l’Ucraina per il prezzo basso e la grande disponibilità di ragazze che affittano il loro utero a causa della povertà, e oltre 2mila le coppie straniere che hanno congelato embrioni nelle 33 cliniche che offrono servizi di Gpa.

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16 Marzo 2022 | 15:11
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