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Ticino e Grigionitaliano

Ucraina: il lavoro silenzioso di chi spera ancora nella pace

di Silvia Guggiari

Sulle pagine dei giornali, nei servizi in tv, nei post sui social, si parla sempre più di guerra e sempre meno di pace: è la cronaca di questo mondo che sembra andare nella direzione sbagliata. In questi contesti così difficili e drammatici c’è però chi continua ad operare e a sperare che la pace sia ancora possibile. In Ucraina, a quasi venti mesi dall’inizio della guerra, i salesiani restano in maniera costante e continua a sostegno della popolazione con particolare attenzione ai minori e alle donne. Le realtà salesiane, come ci spiega Stefano Arosio della Fondazione Opera Don Bosco, «continuano ad essere impegnate come nei primi mesi di conflitto», come già ci aveva raccontato don Giordano Piccinotti, direttore della Fondazione «Opera don Bosco nel Mondo»: «stiamo continuando su questa linea con una grande attenzione sul fronte di Leopoli, dove la cittadella di Mariapolis che abbiamo costruito ha ormai un anno di vita e sta accogliendo in questo momento quasi mille persone. Il campo è modulare, ovvero è costituito da conteiner adibiti a casette e da una serie di servizi come la mensa che ogni giorno riesce a servire quasi mille persone per i tre pasti principali. Inoltre stanno terminando i lavori di adeguamento per avere nell’Opera salesiana un rifugio che potrà poi svolgere diverse funzioni nel momento in cui, speriamo presto, cesserà il conflitto».

Quanti sono i religiosi impegnanti in questa struttura?

La comunità salesiana è costituita dal superiore e da alcuni confratelli. Per fortuna ci sono diversi volontari locali e i nostri operatori legati a uno degli enti del coordinamento che abbiamo costituito all’inizio dell’emergenza per non disperdere energie e che è formato dalla Fondazione Opera Don Bosco nel Mondo di Lugano, la Fondazione Opera Don Bosco di Milano, la Fondazione Don Bosco nel Mondo di Roma, le Missioni Don Bosco di Torino e il VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.

Qual è la situazione delle persone che giungono al centro?

La gran parte delle persone presenti al centro di Leopoli proviene dall’est del Paese, ovvero dalla parte più colpita dal conflitto. Queste persone, dunque, si portano dietro tutto il dramma di chi viene sradicato dalla propria casa, di chi ha vissuto lutti e situazioni molto difficili. In generale, c’è scoraggiamento tra la popolazione perché non si vede una fine. Uno dei progetti che sosteniamo vuole andare a supportare la popolazione dal punto di vista psicologico e sociale, necessario per sostenere sia gli adulti che i bambini.

Quali sono gli atri progetti attivi?

A Kiev, zona molto più calda, i nostri Salesiani portano avanti l’attività dell’oratorio e del centro per i
giovani, in modo tale che non manchi questo supporto che dà un pochino di senso di normalità in una
situazione che non ha nulla di normale. Stiamo anche avviando un lavoro di sostegno nelle zone di Dnipro, ovvero molto vicino alle zone in cui si sta combattendo, e qui si vuole portare un sostegno anche medico-sanitario alle persone che non possono muoversi per vari motivi, disabilità, fragilità, età. Inoltre, da settembre a Leopoli per i giovani militari che tornano dopo aver subito amputazioni agli arti, è stato avviato un progetto con l’obiettivo di fare sport in modo continuativo.

È possibile che la popolazione si sia abituata al conflitto?

In una situazione di guerra, nulla può diventare abitudine. È vero che purtroppo dai nostri operatori
sappiamo che quando scattano gli allarmi le persone non sempre hanno la prontezza di andare a rifugiarsi nei bunker: questo perché, dopo quasi due anni di guerra, un pochino ci si è fatto l’abitudine. La gente spera che con l’inverno ci sia una riduzione del conflitto e ci sia la possibilità di una tregua, ma è solo una speranza.

Come possiamo dal Ticino sostenere i salesiani e i progetti dell’Opera?

Le organizzazioni salesiane nel che stanno sostenendo l’Ucraina sono ben 66 in tutto il mondo. Noi
continuiamo ad operare per sostenerli: le donazioni saranno devolute al mantenimento della struttura di Leopoli e per gli altri progetti capillari nel Paese. Per contribuire è possibile effettuare una donazione a Opera Don Bosco nel Mondo attraverso il bonifico bancario tramite Banca del Sempione con IBAN: CH410866 6000 1137 580A 7 La causale da indicare nei bonifici è: EMERGENZA UCRAINA PROGETTO UKR 22-011

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16 Ottobre 2023 | 09:29
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