Messa in suffragio del papa emerito nella cattedrale di Lugano
Ticino e Grigionitaliano

Tantissima gente in Cattedrale con il vescovo Alain per il saluto della Diocesi di Lugano a papa Benedetto

Una folla numerosa, il picchetto d’onore della Guardia Svizzera Pontificia, i canonici della Cattedrale, diversi sacerdoti arrivati da più parti del Ticino e un’animazione sentita e impegnata hanno testimoniato l’affetto e la stima dei fedeli della diocesi di Lugano per papa Ratzinger nella Messa per lui celebrata, mercoledì 11 gennaio 2023, dal vescovo Alain de Raemy nella Cattedrale di san Lorenzo.

Fedeli alla Messa in suffragio del papa emerito Benedetto XVI in cattedrale a Lugano (11.1.2023) @catt

«Cristo non toglie nulla, ma dona tutto»

All’omelia il vescovo Alain – traendo ispirazione dalla Parola di Dio – ha messo l’accento su alcuni tratti caratteristici del messaggio di Benedetto XVI. «La preoccupazione di papa Benedetto è stata quella di farci capire quanto la fede sia liberazione: Cristo che sembra a volte con i suoi comandamenti qualcuno che potrebbe toglierci qualcosa nella vita, in realtà non toglie nulla ma dona tutto». La seconda preoccupazione del papa emerito, riassunta dal vescovo, è stata quella per il contenuto della fede. La vita di Benedetto è stata «una ricerca costante del vero volto del Signore». Così, il vescovo Alain ha ripreso alcuni passaggi dell’omelia di inizio pontificato di Ratzinger. «Noi soffriamo per la pazienza di Dio e non di meno abbiamo tutti bisogno della sua pazienza». Soffriamo – ha commentato il vescovo – perché vorremmo che Dio intervenisse subito, schiacciasse ad esempio il male, ma non è così. Come disse ad inizio pontificato Benedetto: «Dio ci dice che il mondo viene salvato dal crocifisso e non dai crocifissori; il mondo è redento dalla pazienza di Dio ed è distrutto dall’impazienza degli uomini». Questo è il «vero volto di Dio», un Dio che «non toglie nulla, ma dona tutto», ha ripreso il vescovo sempre ricordando l’insegnamento di papa Benedetto.

«Il Vangelo tutto si riflette nella vita di Benedetto»

«Il Vangelo tutto si riflette nella vita di Benedetto», ha continuato mons. de Raemy, sottolineando alcuni aspetti della vita del papa emerito, uomo di Dio attento alle singole persone, come – ad esempio – testimonia il suo testamento spirituale con i riferimenti individuali – nelle prime righe del testo – nei confronti dei suoi famigliari, degli amici, «uomini e donne», dei collaboratori e collaboratrici e delle sue due Patrie: la Germania e l’Italia. Sempre nel Vangelo mons. de Raemy ha trovato anche un riferimento agli ultimi anni della vita di Benedetto, ritirato in una preghiera non per sé ma per gli altri, come quella chiesta da Gesù. E una preghiera aperta: «una preghiera per andare avanti». Ora Benedetto vive tutto questo in Dio e da lassù, ha detto il vescovo Alain, preghiamo che aiuti anche noi a vivere la nostra fede.

Questo il saluto raccolto della diocesi di Lugano e di tanti ticinesi ad un papa teologo capace di far comprendere i contenuti della fede non solo ai sapienti, ma anche agli umili. Un papa il cui ricordo in Ticino è soprattutto serbato da coloro che ebbero modo di incontrarlo in occasione delle due visite che fece da cardiale alla diocesi di Lugano, raccontate nei giorni scorsi su catt e catholica da don Willy Volonté che ne fu testimone. (red)

Il picchetto della Guardia Svizzera Pontificia per la Messa in suffragio di papa Ratzinger nella cattedrale di Lugano (11.1.2023) @catt
Messa in suffragio del papa emerito nella cattedrale di Lugano | © catt
12 Gennaio 2023 | 07:03
Tempo di lettura: ca. 2 min.
benedetto XVI (48), PapaEmerito (47), ticino (902)
Condividere questo articolo!