Ticino e Grigionitaliano

«Stryx» = streghe

« Stryx »:  dal latino »strix» «civetta», «allocco». Il termine ha poi assunto  la forma popolare «strie», per indicare le streghe o gli esseri misteriosi che popolavano i boschi e soprattutto l’immaginario collettivo di molte realtà soprattutto rurali. Nell’ Europa Occidentale (con episodici casi anche Oltreoceano) tra il XV e il XVIII secolo furono uccise fra le 40mila e le 60mila persone in prevalenza donne, per reati di stregoneria. Alcune fonti denunciano addirittura 100’000 vittime. Circa la metà venne giustiziata nella Germania meridionale, mentre 6’000 vennero messe a morte in Svizzera. I processi per stregoneria che videro coinvolti uomini ma soprattutto donne, furono centinaia di migliaia.

E` questo il contesto storico da cui prende le mosse «Stryx» una serie web ticinese composta da sei episodi di dieci minuti l’uno, ambientata in Ticino e presentata domenica scorsa al Cinema Rex di Locarno. Un progetto al 100% indipendente, voluto ed anche interpretato da Camila Koller e Thania Micheli e da numerosi attori e attrici locali, tra cui Flavio Sala nei panni del cardinal Carlo Borromeo e l’inossidabile Yor Milano, nei panni di un vecchio religioso. Forse la presenza più credibile in scena.

Una sfida enorme: quella di realizzare  una produzione video, innanzitutto: nel nostro Cantone, con pochi soldi, ecc. Quella di fare un film storico e in costume, poi, è un ulteriore complicanza. Perché non si tratta solo di ricreare ambienti e di indossare costumi, ma di entrare nella mentalità di un’epoca e di conoscerne e riconoscerne la complessità. Operazione che Stryx, a nostro modesto parere, non ci pare aver saputo cogliere.

Attori e attrici si esprimono, pensano, agiscono, come nostri contemporanei del XXI secolo. Le differenze, profonde,  tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra persone istruite e ignoranti, tra laici e clero che hanno segnato la vita in quell’ultimo brandello di Medio Evo o in quel primo passo nell’Era moderna, qui sono state totalmente abolite. Tutti si incontrano alla pari. Allo stesso livello. I personaggi sono didascalici e congelati nei loro ruoli. Figure appoggiate su uno sfondo senza spessore: né umano né storico.

E che dire del cardinal Carlo Borromeo, liquidato come fanatico persecutore dallo sguardo cinico, che assiste personalmente alle torture delle sventurate streghe? Una visione forse un po’ riduttiva di un personaggio storico, proclamato santo nel 1610, a soli 26 anni dalla morte e  considerato – con le sue luci e ombre – tra i massimi riformatori della Chiesa cattolica nel XVI secolo e del cui passaggio ancora oggi le nostre valli recano traccia concreta in moltissimi affreschi in chiese e cappelle e di cui ancora oggi testimonia il rito ambrosiano presente nelle nostre valli. Non si tratta qui di voler esaltare un personaggio della Chiesa a prescindere, ma di saperlo inquadrare in una visione storica, di leggerlo e condannarlo non con gli occhi di oggi, ma di considerarlo per quello che fu e che fece, nel tempo in cui visse.

La caccia a streghe e stregoni accadde e fu una pagina buia della storia, di cui occorre conservare e tramandare memoria. Occorre però farlo in maniera rigorosa. E occorre innanzittutto conoscerla. Si può benissimo raccontare una storia anche totalmente inventata e collocata in qualsiasi tempo storico, ma il contesto in cui la si inserisce deve essere corretto. Altrimenti corre il rischio di portare con e in sé non solo giudizi, ma anche pregiudizi. E questo non fa bene alla storia e neppure alla storia delle donne.  Per fortuna, oggi la caccia alle streghe è una pagina molto studiata da storici e storiche. E proposta anche nelle scuole. E questo anche in virtù del fatto che l’ultima strega messa a morte fu svizzera. Si trattò infatti di  Anna Göldi, nel Canton Glarona, nel 1782. Nel 2008 venne riabilitata a testimonianza di una vicenda che non ha mai smesso di venir interrogata e studiata. Se si fosse trattata di una storia dimenticata, Anna Göldi sarebbe caduta nell’oblio e non vi sarebbe stata alcuna riabilitazione.

Gli studi hanno permesso di mettere in luce anche come il potere ecclesiale e quello temporale fossero uniti nel cercare  responsabili a cui attribuire colpe e disgrazie: veri e propri parafulmini su cui dirottare gli eventi negativi. Storicamente furono le minoranze, i – per un qualisasi motivo- diversi, a pagare il fio. Ora gli eretici, ora le donne, ora gli ebrei. E quanto continua ad essere drammaticamente attuale questa tendenza ce lo dice il momento che stiamo vivendo, con il preoccupante aumento dei fenomeni razzisti.

Attenzione dunque a maneggiare con cura la storia, magistra vitae ma… anche le citazioni latine in genere ( in saecola «saeculorum» non «secoli»!) , perché la via della banalizzazione è dietro l’angolo.

Il plauso va alla tenacia di aver creduto in un progetto e di averlo portato a termine.

Ora si tratta, sull’onda dell’esperienza accumulata e anche degli inevitabili errori di un’opera prima, di continuare a crescere all’interno di questo mondo che va approcciato sì con tenacia, ma anche consci di essere ai piedi di una scala tutta in salita.

red

| © mark-tegethoff-NbgQfUvKFE0-unsplash
13 Marzo 2024 | 17:00
Tempo di lettura: ca. 3 min.
streghe (1), ticino (902)
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