Siria, l’appello di Francesco: «Basta stermini e armi chimiche»

Dal martoriato paese mediorientale giungono in queste ore «notizie terribili, di bombardamenti con decine di vittime, molte delle quali sono donne e bambini. Notizie di sostanze chimiche contenute nelle bombe», dice Bergoglio che, dopo la preghiera del Regina Caeli, legge un foglio passatogli in mano dal cerimoniere Guido Marini. Il riferimento è alla strage avvenuta a Douma, ultimo sobborgo della Ghouta orientale divenuto roccaforte dei ribelli siriani che rifiutano di arrendersi ed essere evacuati: 70 persone sono state uccise e altre centinaia intossicate in quello che si pensa sia un attacco con armi chimiche – probabilmente gas al cloro – durante un raid avvenuto questa notte. I combattenti di Jaysh al-Islam puntano il dito contro «il regime e i suoi alleati» che continuano a perpetrare «i loro crimini». Le vittime sono soprattutto civili, molti bambini, che si erano rifugiati nelle cantine e nei sotterranei per sfuggire alle bombe.

Papa Francesco invita a pregare «per tutti i defunti, i feriti le famiglie che soffrono» ma soprattutto per «i responsabili politici e militari» perché «scelgano l’altra via, quella del negoziato, la sola che può portare a una pace che non passi da morte e distruzione».

Non è il primo e, probabilmente, non sarà l’ultimo appello che il Papa lancia per la terra siriana, piagata da un conflitto divenuto nel corso degli ultimi sette anni da civile a «globale», come affermava recentemente anche il nunzio a Damasco Mario Zenari. Durante il già citato messaggio pasquale dell’»Urbi et Orbi» dello scorso 1° aprile, il Pontefice aveva chiesto di fermare «immediatamente» lo «sterminio in corso in Siria», dove «la popolazione è stremata da una guerra che non vede fine». Anche in quell’occasione Francesco aveva pregato perché «in questa Pasqua, la luce di Cristo Risorto illumini le coscienze di tutti i responsabili politici e militari», affinché «si rispetti il diritto umanitario e si provveda ad agevolare l’accesso agli aiuti», assicurando «condizioni adeguate per il ritorno» degli sfollati.

Salvatore Cernuzio – VaticanInsider

8 Aprile 2018 | 21:36
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PapaFrancesco (1462), reginacoeli (18), siria (231)
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