Ticino e Grigionitaliano

Siria: la testimonianza di padre Bahjat, parroco di Aleppo, a quasi due mesi dal terremoto

Padre Bahjat Elia Karakach, frate della Custodia di Terra Santa e parroco della comunità di Aleppo, dopo il drammatico terremoto del 6 febbraio scorso che ha messo in ginocchio la Turchia e la Siria, è in prima linea, con i suoi confratelli, nell’aiuto alla popolazione locale.

«La situazione è difficile – racconta padre Bahjat – e la speranza di una ricostruzione veloce non trova spazio nei cuori di una popolazione segnata da quasi 13 anni di guerra, dalla pandemia e dalla povertà. Nella parrocchia sono riprese le attività quotidiane e le scuole, almeno quelle cattoliche, sono riaperte, tranne quelle che sono utilizzate come luoghi di accoglienza. Ad Aleppo sono presenti diversi centri di accoglienza, ma c’è chi ancora dorme per strada, in macchina oppure semplicemente allestisce delle tende nelle vie. Noi continuiamo a distribuire i pasti quotidianamente (anche aiutando alcune strutture ospedaliere)».

C’è molta paura di rientrare nelle case e ora è molto importante verificare e monitorare le case pericolanti. «Per questo – prosegue padre Bahjat – grazie ad una nostra iniziativa accordata con la municipalità di Aleppo, stiamo ospitando nel nostro convento un team di ingegneri specialisti italiani che, supportando i tecnici locali, controllano la stabilità e la solidità di edifici storici e di abitazioni private».

In queste drammatiche situazioni le categorie più fragili sono sempre i bambini, gli anziani e gli ammalati. «Tuttavia i bambini – continua padre Bahjat  – anche se hanno più paura, si lasciano più facilmente ›distrarre’: abbiamo fatto in modo di creare tanti momenti di animazione per rendere il clima meno pesante. Diversa la situazione degli anziani e degli ammalati, che sono sicuramente più deboli e stanchi. Quello che è accaduto negli ultimi dieci anni è che molte giovani coppie se ne sono andate dalla Siria e hanno lasciato i loro genitori soli. Ora, gli stessi genitori che fino a dieci anni fa erano autosufficienti, adesso ovviamente non sono più in grado di badare a loro stessi. Questi anziani e questi ammalati si sono ritrovati in una situazione straordinaria e drammatica senza nessun supporto, nemmeno familiare e affettivo».

Molti le iniziative, anche in Ticino, per sostenere la Siria

Recentemente un gruppo di universitari dell’USI ha allestito a Lugano un banchetto preparando colazione, pausa caffè, merenda e aperitivo per raccogliere fondi a favore dell’emergenza terremoto, nell’ambito del progetto «Ospedali Aperti» di AVAID con AVSI. Chi vuole contribuire può farlo facendo una donazione. Queste le coordinate: IBAN: CH71 0483 5098 4761 5000 0 – conto Intestato a: AVAID – Corso Pestalozzi, 14 – 6900 Lugano.

Un’altra modalità è sostenere l’Associazione Pro Terra Santa. Con le offerte si sostiene l’acquisto di beni di prima necessità, soprattutto medicine. Inoltre i soldi raccolti servono agli studenti e ai bambini che non riescono a pagare la scuola. Queste le coordinate:

BANK OF PALESTINE P.L.C – BETHLEHEM BRANCH
BANK ADDRESSP.O.BOX 765 BETHLEHEM,JERUSALEM-HEBRON STREET -WEST BANK VIA ISRAEL
BENEFICIARY NAMECUSTODIA DI TERRA SANTA
ACCOUNT NUMBER395000
SWIFT CODEPALSPS22
IBAN (EURO)PS47PALS045003950000333000000
| © Caritas Siria
29 Marzo 2023 | 17:13
Tempo di lettura: ca. 2 min.
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